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Corruzione, arrestato il sindaco di Torre del Greco Ciro Borriello

La guardia di finanza ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per il sindaco di Torre del Greco, Ciro Borriello, con le accuse di fondi neri, corruzione e appalti pilotati. Misure cautelari anche per cinque persone. A trarre vantaggio da questi reati una azienda operante nel settore dei rifiuti.
A cura di Stefano Rizzuti
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La guardia di finanza ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per il sindaco di Torre del Greco, Ciro Borriello. Oltre a lui, coinvolte nell'operazione altre cinque persone. Le accuse mosse nei loro confronti sono di fondi neri, corruzione e appalti pilotati. Le persone arrestate sono i rappresentanti della società Fratelli Balsamo Srl e altri due imprenditori di Torre del Greco. Secondo l’accusa, le investigazioni “hanno rivelato un mercimonio della funzione pubblica svolta dal sindaco”.

Le indagini svolte hanno consentito di far venire alla luce i reati di corruzione di pubblico ufficiale, in particolari per atti contrari ai doveri d’ufficio, truffa ai danni di ente pubblico e falso in atto pubblico. Secondo quanto emerso dall’attività investigativa, a trarre vantaggio da questi reati è stata la ditta di Massimo e Antonio Balsamo, una importante realtà economica imprenditoriale operante nel settore dei rifiuti all’interno di tutta la regione Campania.

Il sindaco di Torre del Greco è accusato di aver favorito questa ditta che opera nel settore dei rifiuti. Le indagini hanno documentato che la società Fratelli Balsamo ha “costituito mediante escamotages contabili, fondi neri di denaro contante, funzionali a ripagare lautamente gli atti contrari ai doveri di ufficio posti in essere dal primo cittadino”, secondo quanto riportato da una nota della procura di Torre Annunziata. Queste somme venivano “consegnate al sindaco nel corso di incontri mensili in luoghi appartati, privi di copertura di cellulari, mediante passaggi da un’auto all’altra”. Gli incontri sarebbero stati comunque documentati attraverso riprese video e intercettazioni ambientali.

Secondo l'accusa, Borriello ha fatto di tutto per favorire la ditta dei Fratelli Balsamo, tanto da estromettere un'altra azienda. Secondo quanto ricostruito dalla procura, già l'ingresso nell'appalto della società favorita è "connotato da marcata illegalità". Il sindaco avrebbe fatto decadere da un appalto la ditta per la raccolta differenziata Ego Eco che si era aggiudicata il servizio da maggio 2012 a gennaio 2016. Inoltre, tra le iniziative del primo cittadino c'è stata anche "l'istituzione di un servizio sostitutivo di raccolta rifiuti svolto da dipendenti comunali incardinati in uffici diversi dalla nettezza urbana, in violazione della normativa di settore, nonché la rappresentazione di una situazione di pericolo per la salute pubblica artatamente creata per effetti di una certificazione emessa da competente ufficio dell'Asl Napoli 3Sud priva di ogni fondamento e riscontro".

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