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Covid 19

Cosa succede se si viene contagiati in vacanza: il protocollo Covid in Campania

L’Unità di Crisi della Regione Campania ha elaborato il protocollo per la gestione dei casi sospetti per persone che risiedono in altre regioni e si trovano temporaneamente in Campania per viaggi o vacanze. È previsto il ricovero per i casi gravi, mentre l’isolamento riguarda sia i sospetti positivi sia i loro accompagnatori, che dovranno fare segnalazione alla struttura e tornare al proprio domicilio.
A cura di Nico Falco
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L'Unità di Crisi della Regione Campania ha predisposto il protocollo operativo da utilizzare nel caso si contragga l'infezione da coronavirus mentre si è in vacanza o comunque in una zona diversa da quella di residenza; una aggiunta implementata soprattutto con la riapertura dei confini tra le regioni, che rende quindi necessario un comportamento uniforme in caso di contagio di cittadini che si trovino temporaneamente in Campania, ospiti in case private o in strutture ricettive, ma che risiedano altrove.

La norma nazionale prevede da sempre che "i soggetti con infezione respiratoria caratterizzata da febbre (maggiore di 37,5°) devono rimanere presso il proprio domicilio, contattando il proprio medico curante", mentre quella regionale sui "Protocolli di sicurezza anti diffusione Sars-Cov-2 per la ripresa delle attività economiche e produttive" impone già ai titolari delle strutture ricettive di fornire adeguata informazione sulle misure di prevenzione, comprensibili anche a clienti di altre nazionalità, e di rilevare la temperatura corporea impedendo l'accesso in caso di febbre.

Le ulteriori disposizioni operative riguardano i casi sospetti, i nuovi positivi e i loro contatti stretti. I titolari degli esercizi devono adottare tutti gli strumenti di informazione e comunicazione sulle regole di accesso e comportamenti. In particolare, le informazioni riguardano:

  • obbligo di rimanere nel proprio domicilio in caso di febbre (temperatura oltre i 37.5 gradi) o di altri sintomi influenzali e in quel caso chiamare il proprio medico di famiglia (Mmg) o il pediatra di libera scelta (Pls)
  • obbligo di rimanere nel domicilio se si è stati in contatto con persone positive nei 14 giorni precedenti
  • consapevolezza e accettazione di non poter restare nel luogo dove si sta soggiornando e di comunicare la presenza di sintomi, anche se ciò avviene giorni dopo l'arrivo
  • consapevolezza e accettazione di non poter restare nel luogo dove si sta soggiornando se si sta utilizzando la stessa stanza di un caso sospetto Covid-19
  • impegno a rispettare tutte le disposizioni igieniche e quelle relative al distanziamento e al corretto comportamento.

Su disposizioni del medico, in casi di sintomi gravi il paziente va trasferito in ospedale in struttura dedicata Covid col 118. Nel caso di persone che stiano soggiornando insieme a casi sospetti, anche gli accompagnatori dovranno lasciare la struttura per rientrare al proprio domicilio; potranno restare per il tempo necessario per l'organizzazione, ma già in isolamento e nella stessa stanza usata fino a quel momento.

Sulla base delle segnalazioni l'Asl organizzerà una veloce valutazione da parte di personale sanitario dei casi prospettati, anche via telefono, e monitorerà l'evolvere della situazione clinica dei contatti e provvederà all'esecuzione dei test per chi svilupperà sintomi compatibili con Covid-19. Il testo completo del protocollo è disponibile a questo link.

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