Covid, il New York Times celebra medici e infermieri di tutto il mondo: ci sono anche 3 napoletani
I volti e le storie di tantissimi medici ed infermieri, a rappresentanza dei milioni di operatori sanitari impegnati in tutto il mondo nella lotta al Coronavirus: sono loro al centro del reportage del New York Times apparso sul sito del quotidiano statunitense dal titolo "In Harm's Way", che tradotto in italiano sta a significare "in pericolo", come lo sono stati, e lo sono tuttora, tutti i professionisti della sanità. Tra le tante storie raccontate dal giornale newyorkese, ci sono anche quelle di tre napoletani: il dottor Romolo Villani e gli infermieri Ilaria Sommonte e Gabriele Somma.
Romolo Villani, originario di Salerno, è il primario del reparto di Anestesiologia dell'ospedale Cardarelli di Napoli. "Per fortuna, il lockdown degli ultimi mesi, nella nostra regione, ha limitato molto la diffusione del virus" racconta Villani al New York Times. "Adesso stiamo vedendo alcune persone guarite – continua il primario – che sono risultate di nuovo positive al Coronavirus. Questo vuol dire che non dobbiamo abbassare la guardia".
L'infermiera Ilaria Sommonte, che lavora in un ospedale di Napoli, ricorda che quando il Coronavirus è apparso in Cina non avrebbe mai pensato che sarebbe arrivato anche in Italia. "Pensavo di essere una persona debole. Ora ho scoperto di avere una forza e un coraggio che vanno oltre ogni mia aspettativa". Gabriele Somma, anche lui infermiere a Napoli, racconta invece di un paziente, arrivato in ospedale con i sintomi del Coronavirus. L'uomo li ha pregati di non mandarlo in Terapia Intensiva, così i sanitari gli hanno somministrato il Tocilizumab, farmaco anti-artrite i cui effetti benefici sulla Covid sono stati scoperti proprio a Napoli dall'oncologo Paolo Ascierto.