Covid-19, per i migranti la Campania stanzia 360mila euro. Serviranno a monitoraggi e mascherine
L'emergenza Coronavirus in Italia è stata proclamata all'inizio del mese di marzo; l'Italia si è chiusa a riccio, cercando di tutelare chi la vive. Si è molto parlato "dell'orgoglio italiano" e della forza del Paese. Ma di quei deboli che fino a qualche mese prima tenevano banco nell'artefatta agenda politica del Paese? I migranti, regolari, irregolari, appena arrivati, da anni nel Paese? Gli immigrati, soprattutto gli extracomunitari, sono spariti, in Campania come in gran parte del resto d'Italia. Paradosso: sono diventati invisibili nell'emergenza sanitaria proprio i soggetti potenzialmente più esposti a malattie di tipo infettivo (lo dicono le statistiche mediche) e con sicuramente meno possibilità di sottoporsi a screening.
Sono gli stessi immigrati che ora sono chiamati ad affollare campi coltivati, frutteti, serre, per raccogliere ortaggi e frutta di stagione: dai pomodori, il cui mercato è fondamentale in Campania, ai meloni, alle fragole, per non parlare di agrumi e ortaggi di stagione. Ventimila braccianti: è il numero approssimato per difetto, circoleranno nella nostra regione tra maggio e settembre, tra la Piana del Sele (Salerno) e Terra di Lavoro (Castel Volturno e altre zone del Casertano), come accade da decenni in questo periodo. Solo che con l'emergenza Covid-19 subito diventa motivo di speculazione politica.
Di certo c'è che in queste ore, ed esattamente lo scorso 27 aprile, la Regione Campania è intervenuta con uno stanziamento economico per azioni "a tutela della salute dei migranti negli insediamenti nelle aree di Castel Volturno ed Eboli". È tutto nero su bianco: c'è un avviso pubblico per manifestazione di interesse destinato ai soggetti che, per la gestione dell'emergenza epidemiologica da Covid-19, intendano partecipare a "Interventi di assistenza integrata, cura e trattamento al fine di salvaguardare la salute dei migranti in condizione di grave vulnerabilità negli insediamenti nelle aree di Castel Volturno ed Eboli". Per l’attivazione della procedura è previsto l’utilizzo di risorse pari ad 360mila euro di cui 320mila per le Unità mobili e 40mila per l’acquisto e la successiva distribuzione dei kit igienici (gel igienizzante simil amuchina, carta igienica e bobine di carta per asciugarsi le mani), dpi (i dispositivi di protezione individuale, ovvero mascherine chirurgiche, visiere protettive, guanti in lattice e quant'altro) e medicinali. Le quattro équipe multidisciplinari mobili su camper prevederanno medico, infermieri, psicologi e mediatori interculturali che potranno sondare i territori cercando anche di prevenire l'insorgenza di possibili focolai Covid.
"Gli interventi delle Unità Mobili – si legge nell'atto regionale – saranno realizzati all'interno degli insediamenti informali del Basso Sele, di Castel Volturno e comuni limitrofi, secondo quanto previsto per l’Obiettivo Specifico 3 del Progetto Su.pr.eme. Italia". Di cosa si tratta? Di un piano finanziato con fondi italiani ed europei (quindi sono soldi che si spendono per questo, non per altro) e attuato dalle regioni meno sviluppate, con l'obiettivo di contrastare lo sfruttamento del lavoro in agricoltura. "Stante le evidenti e comprovate ragioni di urgenza dovute alla necessità di attivare con immediatezza le azioni di contrasto della diffusione pandemica da Covid-19 – conclude l'atto regionale – le istanze di partecipazione all’Avviso dovranno pervenire, secondo le modalità previste dallo stesso, entro il 15esimo giorno a decorrere dal giorno successivo dalla data di pubblicazione del medesimo Avviso sul Burc della Regione Campania n. 92 del 27 aprile 2020". Dunque le attività di tutela dei migranti inizieranno comunque in enorme ritardo, quando i lavoratori dovranno essere già nei campi.