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Covid 19

Covid19, operatori 118, la Asl: ‘Hanno le protezioni, difficoltà da aumento dei rifiuti’

La replica della Asl Napoli 2 dopo il servizio di Fanpage.it sulle condizioni di lavoro del personale del 118: “Hanno le protezioni sufficienti”. Sui rifiuti, l’azienda ammette: “Abbiamo riscontrato un’aumento considerevole dei rifiuti, dovuto all’uso delle protezioni individuali”. Infine sul tema delle comunicazioni non registrate, la Asl Napoli 2 sottolinea: “Vogliamo appurarne la veridicità, altrimenti agiremo di conseguenza”.
A cura di Antonio Musella
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Il servizio di Fanpage.it sulle condizioni di lavoro degli operatori del 118 dell'Asl Napoli 2 ha provocato la risposta e la precisazione della direzione aziendale. Nelle immagini mostrate si vedevano le aree in cui il personale del 118, medici e infermieri, è costretto a svolgere le operazioni di vestizione e svestizione piene di rifiuti pericolosi, lenzuola infette e buste aperti con tute e guanti usati. Giuseppe Antonio Lombardi, vice segretario della FIMMG, aveva denunciato anche l'insufficienza dei sistemi di protezione individuale. Nella nota inviata dalla Asl Napoli 2 si chiariscono alcuni aspetti: "La situazione riportata non risulta all'azienda. Ferme restando le difficoltà che in questi giorni caratterizzano la gestione di interventi in Emergenza, i medici e gli infermieri del 118 sono stati forniti di tute, guanti, maschere e occhiali protettivi conformi a quanto previsto dai protocolli, nella quantità occorrente. Sono stati realizzati incontri formativi per l’utilizzo dei dispositivi di sicurezza e per rafforzare tale intervento, è stato realizzato un videotutorial da parte di personale dell’Azienda, caricato su youtube".

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Nella stessa nota, la Asl Napoli 2 ammette un problema di gestione dei rifiuti negli spazi dedicati ai lavoratori, giustificandolo con l'aumento dei rifiuti speciali causato dall'impiego di tute e protezioni, ma ribadisce l'impegno a migliorare le condizioni igienico sanitarie: "Sicuramente vi è stato un incremento di rifiuti speciali prodotti dai mezzi del 118, a causa dell’aumento dei dispositivi di protezione. Proprio per questo è stato potenziato il servizio di gestione e ritiro dei rifiuti speciali così da mettere più contenitori presso ogni piazzola e aumentare la frequenza del ritiro" si legge nella nota. Nel passaggio successivo, però, la Asl se la prende con i lavoratori specificando che: "È cura del singolo operatore gestire in modo appropriato e sicuro il rifiuto prodotto a seguito dell’intervento di soccorso, evitando di lasciarlo in aree non dedicate". In buona sostanza sarebbero gli stessi operatori del 118 a non tenere pulite le aree. Si ricorda che i rifiuti prodotti dall'assistenza ai malati ed ai sospetti malati di Covid 19 sono da considerarsi come rifiuti speciali per i quali è stata indicata una specifica procedura di smaltimento che prevede l'invio direttamente all'inceneritore. Pertanto dovrebbe essere compito di chi gestisce i rifiuti speciali, e quindi dell'azienda, evitare che si accumulino lenzuola infette, tute usate e altri tipi di rifiuti.

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In uno dei passaggi dell'intervista, il vice segretario della FIMMG aveva parlato di telefonate di servizio fatte sui numeri fissi per impedire che venissero registrate. Su questo punto la Asl Napoli 2 sottolinea che: "Gravissime poi paiono le affermazioni secondo cui la centrale del 118 comunicherebbe in modo informale con gli equipaggi per non permettere la registrazione telefonica di procedure illegali. La direzione sta invitando formalmente l’intervistato a fornire i dettagli di quanto riportato; in mancanza di riscontri oggettivi si procederà con la denuncia per calunnia e per procurato allarme sociale". Una circostanza questa sulla quale bene fa la direzione aziendale ad andare fino in fondo per appurarne la veridicità.

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