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Crollano pezzi di soffitto alla Reggia di Caserta, paura fra i turisti in visita

Calcinacci, polvere, tanta paura ma nessun ferito, per fortuna. È quanto accaduto, questa mattina, alla Reggia di Caserta dove, durante il percorso espositivo negli Appartamenti Reali, pezzi del soffitto settecentesco sono crollati al suolo, danneggiando soltanto qualche arredo. La sala è stata chiusa al pubblico e si cerca di capire adesso l’origine del crollo e l’entità del danno.
A cura di Valerio Papadia
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Poteva davvero trasformarsi in tragedia una tranquilla mattinata di arte e cultura per un gruppo di turisti in visita alla Reggia di Caserta, fiore all'occhiello dei musei non solo in Campania, ma in tutto il Paese, dal 1997 dichiarata patrimonio dell'umanità dall'Unesco. Durante il percorso espositivo all'interno degli Appartamenti Reali, visitati da tantissimi turisti che hanno approfittato del Ponte dell'Immacolata, alcuni pezzi del soffitto settecentesco si sono staccati in una delle sale, creando il panico tra i visitatori: per fortuna, stando a quanto si apprende, nessuno di loro è rimasto ferito.

La sala in cui si è verificato il crollo, subito interdetta al pubblico, si mostra ingombra di polvere e calcinacci: soltanto alcuni arredi, per fortuna, sono stati investiti dal crollo. Ora bisognerà stabilire l'origine e la cause del crollo, oltre che stabilire l'entità del danno: da verificare infatti se la crepa che ha causato il distacco di importanti pezzi del soffitto si possa estendere anche ad altri ambienti degli appartamenti reali progettati da Vanvitelli, che furono dimora dei Borbone.

Il distacco di un pezzo di intonaco all'interno della Reggia di Caserta – precisa in una nota il direttore della Reggia Mauro Felicori – ha riguardato il soffitto del vano finestra della sala delle dame di compagnia. Da domani saranno compiute analisi più approfondite, consultando il software della stabilità degli aggetti lapidei dotato di sensori che rilevano eventuali micromovimenti, e installato dopo il recente restauro della facciata, per verificare se c'è stata qualche vibrazione in coincidenza del crollo. "Ma fin d'ora – osserva il direttore del museo – si può supporre che si tratti dell'esito di un rifacimento integrale compiuto dopo un terremoto negli anni '30 che non ha ben aderito al supporto, e degli interventi di rafforzamento eseguiti nel 1985, quando ancora si realizzavano iniezioni di cemento che nel tempo si sono rivelate talvolta incompatibili con la calce. Purtroppo tali problematiche – osserva Felicori – che non hanno comunque alcun rilievo strutturale, non sono visibili dall'esterno, tant'e' che non si erano registrati segnali di distacco nei mesi scorsi quando per la prima volta sono state redatte le schede di rilievo dello stato di conservazione delle finiture interne delle sale dell'appartamento storico. La prossima settimana affideremo il lavoro di ripristino".

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