Incendia la compagna incinta: sul profilo Facebook di Pietropaolo si scatenano gli insulti
Si sono rivoltati contro il marito e padre violento gli utenti del social network Facebook, che ieri, dopo la notizia della tragedia di Pozzuoli hanno assediato la pagina di Paolo Pietropaolo, il 40enne che ha cosparso la compagna incinta di benzina, dandole fuoco. Insulti, improperi e minacce riempiono i commenti alle foto postate prima dei terribili fatti sul profilo dell'uomo. Intanto il 40enne si trova nel carcere di Cassino dove la polizia lo ha condotto con l'accusa di tentato omicidio. Dopo aver dato fuoco a Carla Caiazzo, 38 anni, ora ricoverata in gravi condizioni nel reparto grandi ustionati del Cardarelli di Napoli, il 40enne ha tentato la fuga finendo, pero, per schiantarsi con l'auto, circostanza che ha permesso il suo arresto, mentre in ospedale la bimba di 35 settimane veniva salvata dai medici, mentre sua madre lotta ancora.
"Spero tanto che tu possa pagare il male che hai fatto restando quanto più tempo in carcere, la ti auguro di soffrire" , "Bruciare viva una persona, bruciare viva la tua compagna, bruciare viva la tua bambina….quello che ti hanno scritto è niente in confronto a ciò che sei", "Brucerai all'inferno". Questi sono solo alcuni degli attacchi rivolti a Paolo Pietropaolo sulla sua pagina, rimasta evidentemente senza controllo dopo l'arresto. Intanto rimangono stazionarie le condizioni di Carla Ilenia, il cui corpo è coperto per il 45 per cento da ustioni. Sono rassicuranti invece le condizioni della bimba, a cui è stato dato il nome di Giulia Pia. Nonostante sia nata prematura, appare in buono stato di salute.