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Covid 19

Da Napoli studio pilota su immunoglobuline iperimmuni del plasma per Covid-19

Parte da Napoli il progetto IPERCOVID, per studiare l’efficacia delle immunoglobuline iperimmuni altamente purificate contro il virus Sars-Cov-2 in attesa che sia pronto un vaccino. Il progetto vede la collaborazione di Università Federico II, ‘Azienda ospedaliera dei Colli e Biotekent, insieme a un’azienda italiana leader nel settore dei plasma-derivati.
A cura di Nico Falco
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Parte da Napoli "IPERCOVID", studio pilota per valutare l'efficacia terapeutica delle immunoglobuline iperimmuni altamente purificate contro il virus Sars-Cov-2 in attesa che sia pronto un vaccino. Il progetto vede insieme l'Università Federico II, l'Azienda ospedaliera dei Colli e Biotekent, in collaborazione con un'azienda farmaceutica italiana leader nel settore dei plasma-derivati, con l'obiettivo di studiare un nuovo presidio terapeutico per i pazienti più critici ed un'eventuale strategia di prevenzione per i soggetti esposti a rischio infezione, come il personale medico e sanitario.

Lo studio ha già avuto il via libera dei Comitati etici dell'Azienda Ospedaliera dei Colli – Università Luigi Vanvitelli e dell'Università degli Studi di Napoli Federico II; si svolgerà sotto il coordinamento scientifico dei professori Giuseppe Matarese (Federico II), Antonio Leonardi (Federico II) e Chiara Schiraldi (Università Vanvitelli), e del dottor Roberto Parella (Ospedale Cotugno) e con la gestione di BioTekNet (dottor Amleto D'Agostino e ingegnere Concetta D'Orio). Lo scopo è di fornire i primi dati su efficacia, sicurezza e tollerabilità delle immunoglobuline iperimmuni nei pazienti affetti dal coronavirus in condizioni più critiche.

“Le immunoglobuline iperimmuni sono un preparato biomedico che consiste in una soluzione in cui è purificata in condizioni di Good Manufacturing Practices (GMP) la frazione gamma-globulinica del plasma, contenente gli anticorpi sviluppati contro il SARS-CoV2 dai soggetti guariti recentemente dall'infezione – spiegano i responsabili dello studio – questo tipo di preparazione è nota da tempo in varie patologie e viene utilizzata correntemente anche nella prevenzione dell’infezione tetanica o dell’epatite B, quindi può sia essere un trattamento terapeutico per i pazienti che già hanno contratto il virus, sia creare un effetto barriera in soggetti venuti a contatto con pazienti positivi all’infezione da SARS-CoV2. La terapia con immunoglobuline iperimmuni – proseguono – si basa dunque sul principio di fornire al paziente una immunizzazione passiva, dovuta agli anticorpi già formati da un altro soggetto che è già guarito dall'infezione. È una medicina "endogena" che ogni paziente guarito ha dentro di se. Data proprio la sua natura "passiva", che non presuppone una risposta da parte del sistema immunitario del paziente, il trattamento potrebbe essere utilizzato anche nei casi di pazienti debilitati, anziani e immunodepressi".

"IPERCOVID" sarà portato avanti  dal Dipartimento di Medicina Molecolare e Biotecnologie Mediche dell'Università di Napoli Federico II, dal Dipartimento di Medicina di Laboratorio e Trasfusionale dell'Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II, dal Dipartimento delle Malattie Infettive e delle Urgenze Infettivologiche dell'Azienda Ospedaliera dei Colli – Ospedale Cotugno di Napoli, e dal Centro Regionale di Competenza in Biotecnologie Industriali "BioTekNet", che curerà il project management e coinvolgerà, per le attività di ricerca, i laboratori del Dipartimento di Medicina Sperimentale dell'Università della Campania "L. Vanvitelli".

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