Da sinistra a destra (quasi) tutti contro Rosi Bindi. E lei: “Non mi scuso”
Polemiche a tutto spiano dopo la contestata dichiarazione di Rosi Bindi, presidente della commissione parlamentare Antimafia, sulla camorra come "dato costitutivo" di Napoli. Il primo affondo arriva dal procuratore Giovanni Colangelo: "La camorra non è nel Dna dei napoletani che non hanno una propensione al crimine. La criminalità rappresenta una minima percentuale della popolazione rispetto ai cittadini che vogliono vivere in pace". "Sono saltato sulla sedia quando ho sentito quella frase che non condivido per nulla": attacca il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris che va giù durissimo al pari di Vincenzo De Luca che con Rosi Bindi ha un conto ‘in sospeso' dopo la battaglia in campagna elettorale: "Considero un'offesa sconcertante a Napoli ed a tutti i nostri concittadini l'affermazione dell'onorevole Rosaria Bindi": così il presidente della Regione Campania.
"Se qualcuno si è offeso non posso chiedere scusa perché ne sono convinta. Non ho mai parlato di Dna. Non negare la camorra è il primo atto per combatterla". Così Rosy Bindi commenta le reazioni. Ma anche nel suo partito, il Pd, c'è chi non è d'accordo. È l'europarlamentare Andrea Cozzolino: "Sono dichiarazioni che – afferma – non sono condivisibili e rischiano di indebolire le risposte che la città deve costruire per ritrovare un percorso di futuro possibile".
Dal centrodestra arrivano affondi duri: Claudio Ciotola e Amedeo Laboccetta, vicecoordinatore provinciale e campano di Forza Italia definiscono la sortita "inaccettabile". Fuori dal coro l'ex governatore Stefano Caldoro (Forza Italia) che dichiara: "L'onorevole Bindi ha detto una cosa nota a tutti, ha avviato una riflessione e non vedo lo scandalo". "Rosy Bindi temo usi parole di cui non conosce il significato e il peso" dice Severino Nappi di Ncd, ex assessore regionale. "Camorristi non si nasce, nessun napoletano o abitante della Campania nasce boss o camorrista, le parole del Presidente della Commissione Antimafia sono gravi e cariche di pregiudizi", è quanto afferma Anna Rea, segretario generale della Uil Campania.