Dal “fragolone” al calzettone: la parabola discendente di Marco Marfè
Dal “fragolone” al calzettone. Era diventato uno dei personaggi più noti d’Italia, tra un’ospitata da Barbara D’Urso ed un complimento di Cristano Malgioglio, che lo aveva pubblicamente elogiato dopo una sua apparizione come aspirante concorrente di X-Factor. Purtroppo, invece, pare proprio che oggi per Marco Marfè i riflettori della ribalta si siano definitivamente spenti: appena qualche mese fa era stato avvistato a Napoli, presso una bancarella, mentre lavorava come venditore ambulante di giocattoli. Pochi giorni fa, invece, colui che si definiva “cantante frizzantino” del genere “pop-dance” è stato fotografato fuori la stazione di Salerno, dove provava a vendere calzini ai passanti.
Marfè, noto al grande pubblico soprattutto per essersi esibito ‘intonando' “Gelato al cioccolato” di Pupo al cospetto di Simona Ventura e per il successo trash “il Fragolone”, pare non se la passi affatto bene. L’ormai ex cantante, che pochi giorni fa ha tagliato il traguardo dei trent’anni, ora passa le sue giornate provando a fermare ragazze, chiamandole “principesse” per proporre loro la sua mercanzia.
L’inizio della fine della sua carriera di cantante neomelodico risale al luglio del 2014, quando Marfè che, da “artista” era noto solo come “Marco” (cosa che aveva fatto molto ridere Simona Ventura) era stato arrestato dai carabinieri di Casoria che indagavano su un giro di estorsione ed usura. Lo stesso Marfè era stato accusato di aver schiaffeggiato e minacciato di morte una donna nel caso non gli avesse consegnato 400 euro.
“Non so se la musica sarà per sempre il mio mestiere ma so che mi ha salvato la vita. Oggi riesco finalmente a comunicare con gli altri” affermava nel 2009 in una intervista a Repubblica.Toccato il fondo, ora deve ricominciare da zero.