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Dal Lungomare di Napoli la foto che inquieta: sembra una tromba d’aria ma non lo è

Dal Lungomare di Napoli, appare una sorta di tromba d’aria: ma in realtà è un cumulonembo, un fenomeno meteorologico che si genera in particolari condizioni atmosferiche, ed in particolare quando c’è forte instabilità. I maggiori pericoli sono per aerei e, in misura minore, per le imbarcazioni più piccole.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Il cumulonembo avvistato quest'oggi, giovedì 30 maggio, dal Lungomare di Napoli. [Foto / Fanpage.it]
Il cumulonembo avvistato quest'oggi, giovedì 30 maggio, dal Lungomare di Napoli. [Foto / Fanpage.it]

Un'immagine spettacolare e, al contempo, preoccupante quella avvistata dal Lungomare di Napoli: una sorta di nuvola che però per forma, dimensione e prospettiva, sembrava essere una vera e propria tromba d'aria, o meglio tromba marina, in avvicinamento alla costa partenopea. Ma in realtà, si trattava di tutt'altro fenomeno meteorologico: il cumulonembo, che da definizione è una nuvola con un forte sviluppo verticale (da cui, l'equivoco con l'immagina stereotipata della tromba d'aria che però, essendo in mare, sarebbe dovuta essere più una tromba marina, quindi di tutt'altra forma e dimensione), che si genera in particolari condizioni atmosferiche, ed in particolare quando c'è forte instabilità.

I pericoli per aerei e navi

All'interno di un cumulonembo, inoltre, possono anche generarsi dei fulmini, ed avvenire violente precipitazioni piovose, simili a veri e propri temporali: un fenomeno completamente diverso ad esempio da quello dei cicloni, al cui interno, paradossalmente (nel cosiddetto "occhio del ciclone"), i fenomeni sono completamente assenti, mentre tutto intorno i vortici sono violentissimi e pericolosi. Un'altra caratteristica simile di un cumulonembo è quella di assumere la forma "a fungo", che ricorda quella delle esplosioni atomiche. Insomma, visto dalla distanza, un cumulonembo può dare vita a diversi "equivoci", fortunatamente senza quasi mai consistere in veri pericoli. Più problematica, invece, la circolazione dei voli in questi casi, oltre ovviamente alla navigazione: nel primo caso, gli aerei correrebbero il rischio di essere trascinati giù delle correnti, mentre nel secondo caso alcuni strumenti di navigazione avvertirebbero solo della presenza di temporali, con annessi rischi soprattutto per le piccole imbarcazioni.

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