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Dal Piemonte alla Campania per rubare nei centri commerciali: arrestate 4 persone

Tre donne, tutte provenienti da Biella, ed un complice salernitano sono stati arrestati dai carabinieri di Pompei: l’accusa è di associazione a delinquere finalizzata ai furti e di indebito utilizzo di carte di credito.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Dal Piemonte alla Campania per compiere furti nei centri commerciali: tre donne sono state arrestate stamattina assieme ad un loro complice, su mandato del gip del Tribunale di Torre Annunziata. Per tutti, l'accusa è quella di associazione a delinquere finalizzata ai furti e di indebito utilizzo di carte di credito.

A finire in manette, Maria Bevilacqua, cinquantenne di origini avellinesi, Maria Petrillo e Anna Marotta, rispettivamente trentaquattrenne e ventiquattrenne, entrambe di Biella, e Luigi Cerzosimo, trentaduenne di Montercorvino Rovella, paese del salernitano. Tutti e quattro erano già noti alle forze dell'ordine e legati tra loro da vincoli di parentela: dopo le formalità di rito, i carabinieri di Pompei li hanno tradotti in carcere.

Il modus operandi della banda era ben consolidato: le tre donne scendevano nel comune mariano in occasione delle festività e dell'estate, e da là si muovevano per i loro colpi, ai quali partecipava il complice salernitano. Quattro i colpi accertati, nei centri commerciali di Pompei, Pontecagnano e Salerno. La banda è stata incastrata anche grazie alle immagini delle telecamere di videosorveglianza ed alle testimonianze raccolte sui luoghi dei furti.

Le indagini sono iniziate lo scorso agosto, quando Maria Petrillo fu arrestata in un centro commerciale di Pompei dopo aver tentato di comprare tre cellulari dal valore di quasi mille euro con un bancomat, che era risultato poi rubato. I carabinieri le trovarono addosso anche milleseicento euro in contanti e duecento franchi. Dalle verifiche effettuate sulla vettura della donna, e procedendo a ritroso, le forze dell'ordine sono riuscite poi a risalire all'intera banda, il cui bottino dei quattro colpi accertati si aggira attorno ai tremila euro: una parte di questi sono stati recuperati in contanti, mentre il restante sarà recuperato attraverso un decreto di sequestro emesso dal gip nei confronti dei loro conti correnti.

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