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Dalla Polonia il gasolio di contrabbando che manda in avaria le auto dei campani

Gasolio di contrabbando, introdotto in Italia illegalmente per sottrarlo al pagamento delle tasse, arrivava dalla Polonia in Campania, dove veniva stoccato e commercializzato in capannoni della provincia di Caserta da trafficanti polacchi e italiani. A smantellare la rete è stata un’operazione della Guardia di Finanza. Sequestrati 112mila litri di gasolio di carburante.
A cura di Angela Marino
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Dalla Polonia alla Campania, passando per Trieste, tir carichi di gasolio per autotrazione, di contrabbando e di pessima qualità, attraversavano l'Italia per finire nei serbatoi delle nostre auto. Un robusto e fiorente business gestito da trafficanti polacchi e italiani è stato scoperto dalle Fiamme Gialle che hanno eseguito l'arresto di una decina di persone oltre al sequestro di 112 mila litri di gasolio di contrabbando e 1.200 litri di oli lubrificanti stoccati in un deposito di 1.500 metri quadrati e un capannone di 700 tra le province di Napoli e Caserta. La Guardia di Finanza ha sequestrato, inoltre, tre autoarticolati, due autocisterne e sette automezzi, oltre a 52mila euro in contanti. Il gasolio, esportato in regime di evasione fiscale, veniva caricato in contenitori di polietilene di forma cubica nascosti all'interno di camion coperti da teloni che potevano trasportare all'apparenza, derrate alimentari. A intercettare il traffico sono stati i militari del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Caserta, nell’ambito di un'operazione finalizzata al contrasto alle frodi nel settore delle accise.

Dalle indagini delle Fiamme gialle è emerso infatti che il gasolio – di qualità scadente e allungato con acqua e toulene –veniva introdotto illegalmente sul territorio italiano da autorasportatori polacchi e successivamente stoccato in capannoni della provincia di Caserta da complici italiani che lo rivendevano al minuto. Tutto, per per sottrarlo al pagamento dell’accisa imposta sui prodotti energetici. Il rischio per i veicoli alimentati con un carburante di bassissima qualità è quello di incorrere in incidenti, guasti e avarie del motore. Resta, inoltre, il danno economico riferito all'evasione di centinaia di milioni di euro sulle «accise», le tasse governative che gravano sul gasolio e quello, per concorrenza fraudolenta,  subito dalle officine di rifornimento regolari.

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