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De Crescenzo sul concerto annullato, l’onestà prima di tutto: “Devo rispetto al pubblico”

Dopo aver annullato il concerto di Pompei, Eduardo De Crescenzo ha voluto spiegare i motivi dietro questa scelta e il perché di una comunicazione onesta nei confronti del pubblico.
A cura di Francesco Raiola
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Ieri nelle redazioni dei giornali è arrivato uno strano comunicato sull'annullamento del concerto di Eduardo De Crescenzo al Teatro Grande di Pompei – Scavi Archeologici Piazza Esedra previsto per il 25 luglio. Strano perché è inusuale che si annullino concerti per quello che talvolta è il motivo principale, ovvero la scarsa vendita dei biglietti, giustificazione data dagli organizzatori e dallo stesso artista in un impeto di onestà, come avevamo scritto ieri, non comune. Il comunicato spiegava che erano stati venduti circa 600 biglietti e si sarebbe arrivati probabilmente a 1000 totali, un numero inferiore al pareggio dell'investimento e così l'organizzatore ha preferito, col consenso dell'artista, cancellare totalmente e rimborsare chi lo aveva già acquistato. Eduardo De Crescenzo è senza dubbio una delle figure di spicco del panorama musicale napoletano, e non solo, di questi ultimi anni, con qualche hit e un'enorme mole di lavoro che forse ha avuto meno visibilità nazionale ma di cui nessuno discute la grandezza, al punto che nel corso dell'ultimo anno l'artista ha riempito varie location con diversi sold out che aveva ripagato con spettacoli intensi.

Lo scambio di mail con l'organizzatore

Ieri, sulla sua pagina Facebook, De Crescenzo ha voluto spiegare bene come stavano le cose, pubblicando lo scambio mail con l'organizzatore e rispondendo ai molti commenti che hanno invaso la sua pagina e che gli ha permesso, come ha detto lui stesso, "una comunicazione diretta, inimmaginabile fino a non molti anni fa". E per questo col consenso dell'interessato ha pubblicato lo scambio di mail in cui Francesco Cattini gli spiegava come stava andando la prevendita:

592 i biglietti venduti. Da venerdì a oggi si son venduti 44 biglietti. Con questi dati credo che arriveremo al concerto con un massimo di 1000 biglietti venduti e con un risultato economico negativo disastroso, considerando i costi organizzativi, promozionali e della location. Personalmente son sempre contrario agli annullamenti degli spettacoli, ma qui con grande rammarico mi vedo costretto a fermarmi e a cercare di limitare l’ emorragia.

Il messaggio di De Crescenzo

L'annullamento del concerto, come spiega anche Cattini, è sempre una mossa difficile, per il rispetto nei confronti di chi ha comprato il biglietto e dell'artista, ma questa volta è stato lui stesso a chiedere che fosse comunicato il reale motivo dell'annullamento:

Su questo concerto abbiamo notato da subito uno strano trend tra il grande interesse del pubblico e la vendita reale delle biglietterie. Effettivamente, come tu dici, “siamo di fronte a un fatto nuovo e imprevedibile”. La delicata situazione sociale e politica ci impedisce di ragionare sui consueti riferimenti commerciali. Coglierei questa occasione per riflettere sulle attuali problematiche del nostro settore. Ti chiedo pertanto di evitare i consueti COMUNICATI di ANNULLAMENTO per indisposizione dell’artista, problemi tecnici, organizzativi … Li troverei poco rispettosi verso il pubblico consapevole che negli anni sono riuscito a raggiungere.

Un gesto di onestà che non sorprende, conoscendo la caratura del personaggio di cui stiamo parlando. Onestà nei confronti del pubblico, appunto, e gentilezza nei confronti di un organizzatore/imprenditore che aveva investito e avrebbe rischiato "un'emorragia". Certo, ci sarebbe anche da discutere sul fatto che 1000 persone per un concerto, in tempi come questi, soprattutto nella nostra Regione, non sono proprio pochini, evidentemente non tali, però, da coprire non solo i costi, ma di tenere al minimo le perdite economiche.

Le perplessità sui costi di produzione

Nei commenti, poi, De Crescenzo risponde anche a quelle che sono le perplessità più comuni, quelle sui costi della produzione; c'è chi, infatti, chiedeva se non potessero essere ridotti quelli per venire incontro al pubblico, Ecco alcune delle risposte date dallo stesso autore:

I prezzi alti non sono uno schiribizzo nè degli artisti nè degli organizzatori. I concerti costeranno sempre di più e sempre meno persone vi potranno accedere. Il mondo sta andando in questa direzione purtroppo non solo per i concerti.

E chi la paga la produzione? Certe volte avete una fantasia incredibile! In giro per la penisola devi pagare viaggi cachet e spostamenti per un centinaio di persone o pensi di tirarteli dietro per il tuo piacere personale? E' sorprendente quanta disarmante ingenuità ci sia in certi messaggi. Anche quelli che lavorano nello spettacolo sono lavoratori e professionisti.

Dichiarare le vendite è stato un atto di forza non di debolezza. Dopo trent'anni di soldout, l'ultimo solo quattro mesi fa, grazie a voi, mi concedo il lusso di provocare le ipocrisie del settore che ancora continua a raccontare finti successi, a mascherare sale vuote per evitare di dichiarare problemi ben più importanti, del settore ma anche di come sta andando la vita in questo momento.

A breve il ritorno live

Il cantutore, poi, ribadisce che tornerà a breve live:

A novembre suoniamo a Napoli al Teatro Cilea e a Dicembre a Torino al Teatro Colosseo. La trasparenza è un aspetto imprescindibile della mia musica.

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