De Luca annuncia una discarica da un milione e mezzo di tonnellate per i rifiuti inerti
La Regione Campania con due delibere approvate alla fine di luglio, la 418 e la 419, ha aggiornato il piano per l'eliminazione delle ecoballe ed il piano regionale per lo smaltimento dei rifiuti. Dai due atti firmati dal presidente Vincenzo De Luca emerge la volontà di costruire una discarica entro il 2019 per ospitare 1 milione e 600 mila tonnellate di rifiuti. L'invaso è necessario, secondo la delibera della Regione, per accogliere i residui delle ecoballe che saranno trattate all'interno dei confini regionali. Dopo il recupero delle plastiche, dei metalli e degli altri materiali riciclabili, le balle saranno indirizzare allo smaltimento per la produzione di CSS ovvero il combustibile da bruciare nei forni dei cementifici, il residuo dell'intera lavorazione non potrà essere smaltito in altro modo se non in discarica. Un anno fa, in occasione della presentazione delle linee guida sul ciclo dei rifiuti, il presidente De Luca annunciò che non ci sarebbero state nè discariche nè inceneritori sul territorio regionale
Una discarica da un milione e mezzo di tonnellate
"Abbiamo sulla testa la spada di Damocle della multa europea sui rifiuti – ha spiegato De Luca alle telecamere di Fanpage – noi dobbiamo comunque individuare una discarica per l'accumulo di rifiuti inertizzati, quindi chiariamo che non sarà una vecchia discarica, si tratta di rifiuti inerti che non producono percolato o emissioni". Nell'allegato alla delibera 418 si legge che la Regione Campania deve dotarsi di una o più discariche entro il 30 dicembre 2019, limite entro il quale gli impianti dovranno essere già attivi. Gli impianti interesseranno cave dismesse da riconfigurare morfologicamente con i rifiuti derivanti dalla lavorazione delle ecoballe: "Dobbiamo ricomporre le cave sventrate, con i rifiuti dobbiamo riempire quei buchi e realizzare dei parchi urbani" ha precisato il governatore. Secondo il crono programma stabilito dalla struttura di missione della Regione Campania l'individuazione dei siti e l'avvio dell'allestimento delle cave da riempire con i rifiuti dovrà avvenire entro la fine del 2016. La previsione di spesa per la realizzazione degli impianti per lo smaltimento definitivo dei residui è di 30 milioni di euro, una cifra che visti i precedenti, porta a ipotizzare la costruzione di una sola discarica regionale. Il piano prevede inoltre la realizzazione di nuovi impianti per il trattamento delle ecoballe a Giugliano e Caivano per potenziare le strutture già esistenti e la costruzione di un nuovo impianto, da individuare, per la realizzazione del CSS il combustibile per i cementifici che rappresenterà una parte significativa dello smaltimento dei rifiuti sia per l'eliminazione delle ecoballe che per l'intero piano regionale dei rifiuti. Le ultime discariche aperte in Campania sono quelle stabilite dalla legge 123 del 2008, emanata dal governo Berlusconi con Guido Bertolaso a dirigere il commissariato straordinario per l'emergenza rifiuti, si tratta dei siti di Napoli – Chiaiano, Terzigno, Savignano Irpino e Sant'Arcangelo Trimonte. La realizzazione di quelle discariche fu accompagnata da durissime proteste dei cittadini e dei comitati ambientalisti che diedero vita a una lunga stagione di scontri, anche cruenti, tra manifestanti anti discarica e forze dell'ordine che caratterizzò l'ultima fase dell'emergenza rifiuti in Campania.
Giugliano, Chiaiano e Quarto tra i possibili siti
Secondo l'allegato alla delibera 418 il metodo per l'individuazione dei siti da adibire a discarica attraverso il metodo della riconfigurazione morfologica delle cave, si farà "riferimento prioritario agli studi di fattibilità già esperiti dalle strutture commissariali istituite dalla legge 1/2011". La legge in questione permise all'allora governatore Stefano Caldoro di individuare dei commissari straordinari ad hoc per la realizzazione di impianti di discarica sul territorio regionale. A ricoprire il ruolo di commissario ad hoc furono i prefetti Raffaele Ruberto e Annunziato Vardè sulla cui scrivania finirono i progetti per la realizzazione di discariche per ospitare la frazione residua degli impianti STIR della Campania. Quei progetti prevedevano la possibilità di realizzare discariche a Napoli in località Chiaiano presso la cava Zara e in provincia a Marano, Giugliano, Quarto e Palma Campania. Il piano fu progettato dall'ex amministratore delegato della SapNa Giovanni Perillo e si arenò per l'opposizione del Comune di Napoli e per la mancanza di volontà politica della giunta regionale di Stefano Caldoro di andare avanti con la realizzazione di impianti di discarica. Nella delibera della giunta De Luca si precisa che l'impianto di discarica dovrà essere il più vicino possibile agli impianti dove verranno trattate le ecoballe, che sono gli STIR di Giugliano e Caivano. Leggendo i vecchi studi svolti dalle struttura commissariali proprio la zona di Giugliano è quella principalmente accreditata per la realizzazione del sito vista la persistenza nello stesso Comune anche dell'impianto di trattamento delle ecoballe. Ma anche i siti di Marano, Chiaiano e Quarto sono sufficientemente vicini allo STIR di Giugliano e a quello di Caivano. Bisognerà comprendere quali saranno le valutazioni che la struttura di missione istituita da De Luca farà in merito agli studi di fattibilità già svolti dalle precedenti strutture commissariali.
Micillo (M5S): "Pietra tombale su Giugliano"
La decisione di De Luca di costruire una nuova discarica in Campania ha già suscitato le prime reazioni ed è possibile che molte altre ne seguiranno. Levata di scudi da parte del Movimento 5 Stelle che sul tema è intervenuto con il consigliere regionale Vincenzo Viglione e con il deputato Salvatore Micillo. "Esprimiamo forte preoccupazione nei confronti dell'ipotesi che vedrebbe – pare – ancora una volta il comune di Giugliano destinazione finale di interventi che se confermati sarebbero la pietra tombale su di un territorio già devastato e che più di ogni altro ha pagato un prezzo elevatissimo della malagestione dei rifiuti in Campania” ha detto il deputato grillino in una nota stampa. Dello stesso tenore anche Viglione:" Dopo i ritardi registrati sul precedente piano, risalente ad agosto dello scorso anno, oggi la Giunta cambia nuovamente le carte in tavola disponendo un aggiornamento che non può non suscitare più di qualche dubbio” ha affermato il consigliere regionale in un comunicato stampa. Le proteste per una nuova discarica in Campania non mancano, sul fronte rifiuti si preannuncia un autunno caldo.