De Luca chiude il caso Bindi: “Le mie parole inaccettabili, chiedo scusa”
Vincenzo De Luca prova a chiudere una volta per tutte il "caso" sollevato dalle sue affermazioni contro l'onorevole Rosy Bindi. Dopo le pesanti parole – "Fece una cosa infame, da ucciderla" – pronunciate nel corso della trasmissione televisiva Matrix, che si riferivano all'inserimento di De Luca nell'elenco degli "impresentabili" poco prima delle elezioni regionali poi vinte dall'ex sindaco di Salerno, De Luca aveva manifestato subito la propria stima alla presidente della Commissione Antimafia, parlando di strumentalizzazioni e di "atti di delinquenza giornalistica". Poi sono arrivate le critiche da parte del presidente del Consiglio Matteo Renzi e di Roberto Saviano, contro il quale De Luca si è scagliato definendolo (pur senza mai citarlo direttamente), "camorrologo di corte e da salotto".
De Luca: "Ho chiarito il contesto, non ho più nulla da aggiungere
Adesso, con una nota apparsa anche sulla propria pagina Facebook, il governatore campano prova a chiudere il caso: "Credo di aver chiarito la mia posizione mezz'ora dopo, esprimendo il mio rispetto per l'onorevole Bindi. E tuttavia, qui e lì, c'è chi continua l'opera di strumentalizzazione. E' del tutto evidente che le mie parole, presentate così come sono state presentate, erano obiettivamente inaccettabili e obbligavano a chiedere scusa. Cosa che ho fatto e che faccio. Ho chiarito il contesto, credo davvero di non avere più nulla da aggiungere", ha affermato De Luca.