Il Reddito di Cittadinanza, concepito come misura di sostegno e di avviamento al lavoro, è stato in molti casi utilizzato per avere un secondo introito affiancato a un lavoro in nero, per pagare abusivi e come compenso per la manovalanza della camorra. Lo hanno dimostrato diverse operazioni di polizia e lo ha sottolineato il governatore Vincenzo De Luca, intervistato da Radio Crc.
"Ho sempre distinto tra la povera gente vera, per la quale abbiamo il dovere di dare una mano, dai figli di buona donna e anche dai delinquenti – dice il presidente della Regione Campania – nella nostra realtà, in troppe occasioni il reddito di cittadinanza è servito a pagare la manovalanza della camorra, a far scansare il lavoro stagionale, ad avere un incentivo a fare il doppio lavoro e prendersi il reddito di cittadinanza, a minacciare i commercianti per farsi dare in contante l'equivalente della scheda del reddito di cittadinanza".
L'occasione è la notizia della revoca del Reddito di Cittadinanza per 100mila famiglie, circa 1 su 10, che non sono in possesso dei requisiti e hanno ugualmente ottenuto il sussidio per 6 mesi.
"Ora abbiamo scoperto che 100mila famiglie non avevano diritto al Reddito di Cittadinanza – continua De Luca – quindi che succede? siccome per 6 mesi hanno preso il reddito di cittadinanza ora che facciamo, gli mettiamo il sale sulla coda? Ci voleva tanto a capire che se paghi 6 mesi a gente che non ha diritto dopo quei soldi non li recuperi neanche se fai miracolo? È successo quello che avevamo detto, cioè che i controlli li devi fare prima e non dopo. Ora che fai, li rintracci per farti restituire i 700 o mille euro al mese che hanno percepito? Una grande ipocrisia, ovviamente".