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De Luca condannato, le motivazioni: “Nominò il suo capostaff per dargli più soldi”

In base alle motivazioni depositate dalla seconda sezione penale del Tribunale di Salerno, l’ex sindaco di Salerno “inventò” la nomina a project manager per il suo capostaff nel progetto per il termovalorizzatore di Salerno al solo scopo di fargli ottenere un alto compenso economico, in difformità con il codice degli appalti.
A cura di Angela Marino
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Bollò come "demenziale" la sentenza emessa lo scorso gennaio che lo condannava  a un anno di reclusione (pena sospesa) per abuso d’ufficio e definì reato linguistico quello che lo vedeva imputato per aver nominato "project manager", figura non prevista dal codice degli appalti, il suo capo dello staff all'interno del progetto per la realizzazione del termovalorizzatore di Salerno. "Ho usato l’espressione project manager invece di coordinatore", si difese. Ma oggi, le 140 pagine delle motivazioni della sentenza di condanna dell’ex sindaco di Salerno e candidato Pd alla presidenza della Regione Campania, diffuse dal Movimento Cinque Stelle, stabiliscono che non si è trattò di un semplice svarione linguistico e attribuiscono precise intento alla nomina di Alberto Di Lorenzo, quello di offrirgli “una inventata posizione apicale, con conseguente riconoscimento di una più sostanziosa retribuzione". Il documento è stato depositato stamattina dalla Seconda sezione penale del Tribunale di Salerno.

Emergenza rifiuti 2009, De Luca commissario per l'inceneritore

All'epoca dei fatti contestatigli, durante l’emergenza rifiuti in Campania, De Luca era ex commissario straordinario di governo incaricato della costruzione di inceneritore, impianto che non fu poi mai costruito. Proprio nell'ambito di quel progetto l'ex sindaco nominò project manager, ruolo non previsto dal codice degli appalti che invece contempla quello di Responsabile Unico del Procedimento, il suo capo dello staff. Lo scopo secondo i giudici era quello di premiare con un alto compenso il suo fedelissimo. “L’inesistenza della figura della nomina del project manager – specifica il documento divulgato da M5S – la totale assenza di motivazione circa la necessità della nomina e la scelta della persona nominata; l’accertata falsità delle giustificazioni postume; la particolare qualificazione dei protagonisti della vicenda, i rapporti interpersonali strettissimi tra nominante e nominato; il successivo occultamento sul sito web, la presenza, all’interno del gruppo, di persone astrattamente più qualificate; la circostanza che l’opera svolta non risulta essersi concretizzata in attività di particolare complessità ed importanza; il fatto che Di Lorenzo, in prospettiva, avrebbe potuto guadagnare una somma ben maggiore di quella liquidatagli con il provvedimento del marzo del 2009 sono tutti elementi dimostrativi del fatto che la nomina in contestazione, lungi dall’essere finalizzata a perseguire esclusivamente una finalità pubblica, aveva l’unico scopo di svincolare Di Lorenzo dal gruppo di lavoro e attribuirgli una inventata posizione apicale, con conseguente riconoscimento di una più sostanziosa retribuzione".

M5S: "Sentenza conferma incandidabilità"

"La motivazione della sentenza  finalmente smaschera venti anni di amministrazione ‘deluchiana' improntata su leggi e norme completamente inventate per accrescere il consenso elettorale". Così  Isabella Adinolfi, Andrea Cioffi, Silvia Giordano, Girolamo Pisano ed Angelo Tofalo, parlamentari del Movimento Cinque Stelle,  sulla deposizione delle motivazioni. Fu proprio il movimento di Beppe Grillo a denunciare, con un esposto, la vicenda del doppio incarico da sindaco e viceministro del governo Letta, per la quale De Luca è stato dichiarato decaduto. "Oggi è stato dimostrato che a Salerno non esiste la legge De Luca. Esiste la legge degli appalti che il candidato governatore del Pd non ha rispettato. Esiste la legge Severino che, sulla scia del patetico e fantomatico reato linguistico, Vincenzo De Luca e il Pd continuano a snobbare. Ed esiste il M5S che è riuscito a far rispettare la legge sull'incompatibilità del doppio incarico facendolo decadere da sindaco. Noi siamo per la legalità. Il folklore e le invenzioni linguistiche le lasciamo agli showmen come De Luca". "Queste motivazioni – spiega il legale dei parlamentari del Movimento 5 Stelle, Oreste Agosto – dimostrano dal punto di vista legale, l'illegalità dell'agire dell'amministrazione comunale e rafforza ancora di più il nostro pensiero giuridico sulla chiara incandidabilità di De Luca a governatore della Regione Campania".

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