De Luca: “Orari di chiusura bar più lunghi. Ma il divieto per gli alcolici resta alle 22”
«Allungheremo gli orari di chiusura dei locali, ma non toccherò il divieto di vendere alcolici dopo le 10 di sera». Vincenzo De Luca, presidente della Regione Campania, dal porto di San Marco di Castellabate, perla del Cilento (ieri era a Fisciano, sempre nel Salernitano), taglia il nastro dello scalo dopo i lavori e approfitta per il comizio tutto incentrato sulla gestione del Covid. Parla delle ordinanze restrittive, quelle che obbligano ancora all'uso della mascherina e che dispongono la chiusura della movida notturna all'una di notte, col divieto di vendere alcolici alle 22. Un divieto che a Napoli ha scatenato la battaglia a suon di ordinanze col sindaco Luigi De Magistris, un duello finito davanti al Tar. «Al Cardarelli nel fine settimana abbiamo avuto 37 ragazzi ricoverati; venti loro, la cui età andava dagli 11 ai 17 anni, per alcolici, erano in coma etilico strafatti di vodka – dice De Luca davanti alla platea del paese cilentano -. La movida è bellissima se è un incontro, non se è modo per rovinare i bambini… c'è qualcuno che vende superalcolici ai bambini».
Dunque la direttiva regionale non è squisitamente legata all'emergenza contingente da Covid-19: Vincenzo De Luca non vuole gli alcolici in strada dopo un certo orario e fa il ‘sindaco della Campania'. Lo dice chiaramente, così come chiaramente sposta il peso dell'emergenza Coronavirus altrove, ritagliando per la sua regione uno spazio tra le eccellenze. «Mentre in altre regioni si brindava in piazza (il riferimento è alla Lombardia e allo slogan ‘Milano nonsi ferma' ndr.) noi ci siamo salvati perché abbiamo chiuso tutto. I primi tre contagi erano tutti provenienti dalla Lombardia. Oggi la Campania è la regione col tasso di morti più bassi in relazione alla popolazione. Abbiamo fatto un miracolo doppio. Siamo la regione che ha retto meglio in tutta Italia». E ancora, dopo un affondo contro tutti i servizi giornalistici dei giorni scorsi sulla gestione dell'emergenza Covid-19 in Campania («sono abituato a queste porcherie mediatiche, sono tutte querele», dice: «Provate a immaginare se Codogno si fosse trovata in Campania e non in Lombardia. Ci avrebbero tappato la bocca per altri 30 anni. Noi, invece noi non abbiamo speculato su niente…». E infine, scherza col sindaco di Castellabate, Costabile Spinelli: «Il porto? Vedrai, ti arriverà un avviso di garanzia. Meglio a te che a me…».