De Luca: ‘In Campania meno ricoveri in terapia intensiva, forse il virus ha perduto aggressività’
"Abbiamo un nostro dato su cui riflettere: 2.677 pazienti ma non sono cresciuti i ricoveri nelle terapie intensive. Su questi dati stanno riflettendo infettivologi ed epidemiologi… è molto probabile che il virus abbia perduto una parte della sua aggressività". A parlare è Vincenzo De Luca, presidente della Regione Campania, durante la diretta Facebook settimanale, un appuntamento che in questo periodo di allarme sanitario sta utilizzando per informare i cittadini su come l'Ente sta fronteggiando il Coronavirus, sia dal punto di vista delle restrizioni per cittadini e della chiusura delle attività commerciali sia su quello ospedaliero (mascherine, ventilatori per le terapie intensive, ricoveri). L'affermazione sul virus meno aggressivo ovviamente attende una conferma da parte della comunità scientifica che in queste settimane drammatiche è concentrata non solo sul trattamento e sulle cure del Sars-CoV2, ma anche sulle sue mutazioni e sui possibili diversi ceppi. Tuttavia la task force della Campania che presenta al suo interno anche specialisti del tema, è al lavoro su quest'aspetto.
Il discorso si sposta poi sui focolai locali: "Non avremo situazioni del Nord in cui se c'è un caso grave non si sa dove portare il malato – continua De Luca -. Noi rileviamo tuttavia punte preoccupanti di contagio ad Afragola, Casoria, Torre del Greco, ho chiesto al prefetto di mettere in campo interventi di fermezza in questi Comuni. Non possiamo permetterci il rischio dei focolai. Se non avessimo avuto le nostre zone rosse, quella del Vallo di Diano e di Ariano Irpino, oltre i centri per anziani privati, saremmo anche al di sotto dei dati del nostro algoritmo. Siamo in tranquillità, stiamo governando sulla base di numeri che già conoscevamo".
Sullo scarso numero di tamponi, il governatore della Campania spiega: "Siamo passati da 1 a 10 laboratori autorizzati, c'è criticità su tamponi, è vero. E l'arretrato nelle analisi rischia anche di falsare l'algoritmo che si basa sui contagiati. Il kit rapido lo facciamo per avere prime indicazioni per il personale medico ma va fatto negli ospedali e va seguito da un tampone. Il tampone a tutti è una idiozia: è impensabile farlo a 6 milioni di cittadini e peraltro questi tamponi non ci sono, è uno dei ritardi che registriamo a livello nazionale. Stiamo facendo una pressione sulle case farmaceutiche per ottenere i reagenti necessari alle analisi, è una guerra continua. Non date retta alle frottole sui social o su qualche giornale".
Sul fronte criticità strumentali, De Luca parla di 41 ventilatori polmonari arrivati su 400 richiesti alla Protezione Civile, 5 peraltro da donazioni privati. I caschi C-Pap non ci sono: "Ne abbiamo chiesti 5.000 non ne è arrivato nemmeno uno". Sul fronte delle mascherine: "Ne abbiamo ordinate 1 milioni, ce la siamo vista da soli".
E poi c'è spazio per un ringraziamento privato, ad Alfredo Romeo, re delle multiutility e noto alle cronache campane anche per le sue vicissitudini giudiziarie (ultimo è il caso Consip): "Lo ringrazio per la donazione di ventilatori e altre strumentazioni necessarie". Mancano, dice De Luca, i flussometri respiratori, gli apparecchi necessari a misurare l'intensità del flusso d'aria durante l'espirazione rapida e intensa.