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De Magistris attacca De Luca: “Disponga tampone obbligatorio a chi rientrerà a Napoli dal Nord”

Il sindaco di Napoli Luigi De Magistris punta il dito contro la mancata capacità del sistema sanitario regionale della Campania di prevedere tamponi per tutti i cittadini: il riferimento è anche all’imminente arrivo in Regione dei tanti lavoratori o studenti fuorisede che con la Fase 2 potranno far ritorno al proprio domicilio o residenza. “Non commettiamo lo stesso errore dell’8 marzo – le parole del primo cittadino di Napoli – facciamo il tampone a chiunque giunga in Campania”
A cura di Chiara Ammendola
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"Dal 4 maggio molte persone si sposteranno dal Nord al Sud dell'Italia, non dobbiamo commettere lo stesso errore dell'8 marzo: per questo chiedo che a chiunque giunga nella nostra città sia fatto il tampone", così il sindaco di Napoli Luigi De Magistris ha commentato a pochi giorni dall'inizio della cosiddetta Fase 2 il possibile arrivo di numerosi lavoratori o studenti fuori sede che raggiungeranno il capoluogo campano.

Servono tamponi per tutti e non siamo in grado di farli

E proprio sulla questione tamponi il primo cittadino si è detto perplesso per il fatto che in Campania "dopo due mesi non si è in grado, come sistema sanitario regionale, di prevedere tamponi per tutti. Mi fa piacere che in parte De Luca abbia accolto il mio appello rivolto ai presidenti di Regione di fare i tamponi alle persone che con qualsiasi mezzo raggiungessero la nostra città – ha continuato De Magistris in una nota – fino a 48 ore fa la posizione era quarantena e basta e quindi si scaricava tutto sul cittadino in maniera fiduciaria. Oggi leggo nell'ordinanza che si prevede il prelevamento con il termoscanner della temperatura e nel caso in cui sia superiore a 37,5 gradi scatta il test".

Non possiamo contare solo sull'isolamento fiduciario

Sui giovani che torneranno in Campania ha spiegato: "Sono asintomatici o possono avere altri sintomi, o sono clinicamente guariti ma sono positivi, questa è la dimostrazione che dopo due mesi non c'è ancora un sistema di protezione e si scarica sull'isolamento fiduciario. Con tutti i milioni di euro che sono stati spesi, se il sindaco chiede i tamponi la risposta è la misurazione della temperatura" dice ancora de Magistris. "Non siamo ancora in una fase di tutela di medicina preventiva territoriale e questo mi preoccupa molto, anche perché nella fase 1 i napoletani hanno dimostrato grande senso di responsabilità".

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