De Magistris cancella i debiti del comune di Napoli: ‘Li paghi lo Stato’
Il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, ha di fatto "cancellato" i debiti del comune, invitando lo Stato Centrale a pagare per essi. Questa, in soldoni, la delibera approvata questa e sottoscritta da tutti i componenti la Giunta, con la quale "si dispone lo stralcio di queste somme dal bilancio e l'accollo allo Stato italiano". Una delibera che farà molto discutere, anche perché aprirebbe la strada, se davvero andasse in porta, ad un precedente particolarmente "delicato".
Come spiegato da Palazzo San Giacomo, la città di Napoli ha avuto ben cinque commissariamenti straordinari: quelli per il sottosuolo, per il rischio idrogeologico, per il post terremoto, per l'emergenza rifiuti e per Bagnoli. Questi cinque commissariamenti, hanno prodotto "spese e contenziosi" che poi a loro volta sono ricaduti sulla città di Napoli. Il solo commissariamento post terremoto, spiega il Comune, ha prodotto dal 2011 ad oggi "un esborso di oltre 200 milioni di euro", mentre il commissariamento per emergenza rifiuti "ha pesato, fino ad ora, per 66 milioni di euro". Cifre generate non da chi era stato eletto dai cittadini, ma dai commissari del Governo, che da esso dipendevano, secondo l'interpretazione comunale. Da qui, la delibera che invita lo Stato Italiano ad accollarsi questi debiti, piuttosto che Palazzo San Giacomo.
Nella delibera, si legge inoltre che:
…i debiti derivanti da negoziazioni poste in essere dai Commissari straordinari, cioè da soggetti non eletti dalla popolazione, non possono collegarsi alla responsabilità dell’Ente e, di conseguenza, gravare sulle casse dell’Ente medesimo, ma alla responsabilità dello Stato, il quale si è “sostituito” agli organi dell’Ente tramite detti Commissari, i quali hanno agito come “organi del Governo” e non come “organi dell’Ente”..
In pratica, essendo stati i Commissari Straordinari nominati dal Governo, in qualche modo, a generare questo debito, toccherebbe ora al Governo stesso provvedere a risanarlo. La delibera, spiega il Comune, si è avvalsa del contributo di importanti giuristi, "primo fra tutti il vice presidente emerito della Corte costituzionale, Paolo Maddalena", mentre alla stesura del testo "ha contribuito in modo determinante la Consulta dell'Audit sul debito pubblico, organismo di studio ed analisi costituito sulla base della qualità dei curriculum professionali e di studio dei singoli componenti, affiancato per l'occasione dal contributo dei professori Marco Bersani ed Andrea Fumagalli". Resta da vedere ora se la delibera darà davvero luogo ad un esborso di denaro da parte del Governo di Roma, oppure se sarà considerata illegittima.
Prime reazioni pesanti da parte dell'opposizione. Marco Sarracino, segretario provinciale del Partito Democratico di Napoli, ha subito attaccato a muso duro: "Mancano le parole per commentare l'ultima delibera con cui il Sindaco di Napoli sostiene di aver cancellato il "debito ingiusto" della città. Ora parliamoci chiaro, il tema della distribuzione delle risorse agli enti locali è di una serietà enorme: il Governo su questo ha fatto molto e dovrà fare anche di più", ha commentato subito dopo l'approvazione della delibera, "Ma approfittare di una emergenza del genere, nascondendo le criticità di 9 anni e promuovendo un atto privo di valore che non avrà nessun impatto concreto nella vita dei napoletani è veramente grottesco e forse anche un po' triste, visto che parliamo della terza città d'Italia. Ormai questa stagione politica è chiaramente finita e ne sono consapevoli anche molti dei protagonisti che si rendono conto dell'insostenibilità della situazione".