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De Magistris in campagna elettorale permanente: elezioni Europee 2019, poi Regionali 2020

De Magistris si prepara alla campagna elettorale permanente: prima alle Elezioni Europee 2019, poi alle Elezioni Regionali Campania del 2020. Il tutto muovendosi da outsider e consentendosi attacchi a 360 gradi: dal Partito Democratico al M5S fino alla Lega di Salvini, i suoi bersagli preferiti.
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Che Luigi De Magistris sia un politico da battaglia elettorale devono ammetterlo anche i suoi più accaniti detrattori. Azzecca i tempi della polemica, condensa in poche battute taglienti i concetti, è populista quanto basta per entrare a pieno titolo nell'attuale scena nazionale. Dunque, perché non provarci? De Magistris non può più candidarsi a sindaco di Napoli e l'unica cosa che gli resta è il tempo. Un anno, un anno e mezzo prima che gli altri slot elettorali si chiudano (certo, potrebbero esserci le Elezioni Politiche, ma quando?).

Elezioni Europee nel 2019, elezioni Regionali in Campania nel 2020: questi sono gli obiettivi dell'attuale sindaco di Napoli. Dovrebbe candidarsi – e fonti a Fanpage.it riferiscono che sta facendo tutti i passi propedeutici – all'Europarlamento (dove già fu eletto nel 2011 grazie a Beppe Grillo). Ovviamente candidarsi non basta: occorre farsi eleggere e la cosa non è affatto scontata  e prima d'allora anche assicurare la gestione del Comune, affidandolo al vicesindaco Enrico Panini, suo pretoriano, insieme alla superassessora Alessandra Clemente. Poi, una volta scattata l'incompatibilità da primo cittadino (che è prevista per i Comuni con popolazione superiore ai 15mila abitanti) optare per Palazzo San Giacomo e far entrare il secondo eletto all'Europarlamento. Infine preparare la trionfale rentrée alle Elezioni Regionali dove lo scontro con  l'uscente Vincenzo De Luca sarebbe nient'altro che la naturale prosecuzione di un attrito che dura da cinque anni.

Durante la prima sortita elettorale a Napoli, correva l'anno 2011, De Magistris fu paurosamente sottovalutato da centrodestra e centrosinistra. E incredibilmente anche stavolta potrebbe riuscire nell'intento di correre da outsider, senza il peso della "prestazione" e muoversi liberamente fra gli attacchi al Partito Democratico, al Movimento Cinque Stelle e alla Lega di Matteo Salvini, i suoi bersagli preferiti.  Mai come stavolta l'adagio di Mao Tse-tung, circa la confusione sotto il cielo che coincide con la situazione eccellente è adatto: in un contesto simile DeMa potrebbe, se altre vicende, politiche e giudiziarie, intervenissero a confondere ulteriormente la scena, perfino mettere a rischio l'incontenibile ascesa (riconferma) di De Luca a Palazzo Santa Lucia.

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Giornalista professionista, capo cronaca Napoli a Fanpage.it. Insegna Etica e deontologia del giornalismo alla LUMSA. Ha una newsletter dal titolo "Saluti da Napoli". È co-autore dei libri "Il Casalese" (Edizioni Cento Autori, 2011); "Novantadue" (Castelvecchi, 2012); "Le mani nella città" e "L'Invisibile" (Round Robin, 2013-2014). Ha vinto il Premio giornalistico Giancarlo Siani nel 2007 e i premi Paolo Giuntella e Marcello Torre nel 2012.
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