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De Magistris fa acqua. Da azienda idrica a welfare: l’ira dei grandi elettori del sindaco

Il bubbone Abc Napoli con la rimozione di Maurizio Montalto e la rottura coi comitati per l’acqua pubblica; lo scontro con le cooperative del welfare della galassia Gesco, ‘azionista di maggioranza’ della campagna elettorale appena trascorsa. Per Luigi De Magistris l’autunno caldo arriva dalle dinamiche interne, non dallo scontro con Matteo Renzi o col commissario per Bagnoli Salvo Nastasi.
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L'Abc della politica, a pensarci bene è proprio quello di non rimuovere nessuno dall'incarico senza essersi assicurato di poter adeguatamente giustificare la decisione. E invece la ‘purga' DeMa, ovvero la decisione di rimuovere il consiglio d'amministrazione dell'Abc (Acqua Bene Comune) ovvero l'Acquedotto di Napoli resta una sortita senza spiegazioni convincenti. Maurizio Montalto, il presidente del CdA e il sindaco Luigi De Magistris non erano d'accordo – a detta del primo – su una questione di non poco conto, ovvero l'assorbimento in Abc di 107 lavoratori, quelli del disciolto Consorzio di depurazione liquami di San Giovanni a Teduccio. Per Montalto i soldi dell'azienda idrica non sono sufficienti a garantire gli stipendi. Per De Magistris invece quei denari – insieme ai soldi per completare gli impianti del ciclo integrato delle acque – ci sono. Montalto ha deciso di non dar seguito alle assunzioni, il sindaco l'ha silurato.

Ora però – e mai gioco di parole fu più appropriato – la maggioranza comunale fa acqua. Se un politico leale e fedelissimo di De Magistris come Pino De Stasio (Napoli Bene Comune) da due giorni lancia strali di fuoco un motivo ci sarà. «Si crea una preoccupante rottura con i movimenti per la pubblicizzazione dell’acqua» scrivono i comitati che fin dal primo giorno della candidatura arancione sono stati al fianco di De Magistris. E ora? Perfino un uomo-simbolo come Alex Zanotelli a Repubblica Napoli dice drastico: «Il sindaco ci ha traditi».

«Il sindaco ha solo un obiettivo – ha ribadito ieri de Magistris parlando di sé stesso in terza persona, come spesso fa quando è in situazioni complicate da spiegare, quasi a voler scindere il ruolo e la persona – evitare che questa esperienza naufraghi, che si completi il ciclo integrato delle acque che purtroppo, questo consiglio d'amministrazione, non ha realizzato». Intanto è difficile che la rimozione di Montalto, così brusca, senza mediazione alcuna, possa portare a un immediato riavvicinamento tra le parti. Le diplomazie stanno provando a portare avanti un discorso di dialogo, ma se la prima mossa, far fuori Montalto, è stata così drastica, sarà difficile.

Da una parte i comitati per l'acqua pubblica, dall'altra quelli per le politiche sociali, capitanati dal consorzio di cooperative sociali Gesco, ‘socio di maggioranza' della rielezione di De Magistris, scontenti per i pochi soldi in bilancio per il welfare. Insomma, l'autunno caldo a Palazzo San Giacomo non sarà solo questione di meteo. E il rischio è che le grane non arrivino dai ‘nemici' Pd e Matteo Renzi né tanto meno dal commissario per Bagnoli Salvo Nastasi, ma, come nella migliore delle tradizioni del centrosinistra, dall'interno della maggioranza.

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