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De Magistris ha già la testa a Roma: “Movimento politico nazionale dopo le Comunali”

Il sindaco uscente Luigi de Magistris ha già annunciato l’intenzione di voler fondare un movimento nazionale anti-Renzi, convinto che il ballottaggio del 19 giugno si concluderà a suo favore. Lettieri, invece, ha cercato di irrobustire il suo elettorato imbarcando parte dell’elettorato del Pd.
A cura di Valerio Barbato
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Mentre la città si prepara al voto del 19 giugno, Luigi de Magistris pensa già al dopo-elezioni. Reduce dal risultato ottenuto al primo turno, il sindaco uscente ha già in testa un movimento di respiro nazionale, che a lui piace chiamare popolare, autonomo e soprattutto anti-Renzi. Oggi si chiude definitivamente la campagna per le elezioni comunali di Napoli e i sondaggi elettorali sono vietati dalla legge. Ma la percezione è che de Magistris sia talmente certo della vittoria che abbia spostato l'asticella già più in alto, oltre Napoli e oltre il suo mandato da sindaco che, dovesse essere riconfermato, durerà altri cinque anni.

Dall'altro lato c'è Gianni Lettieri che ha cercato ma non ha mai trovato il confronto con il sindaco uscente. Le sue apparizioni in solitudine hanno probabilmente irrobustito il suo elettorato, così come le sedie vuote degli studi televisivi dove de Magistris non si è mai voluto sedere. Tra i due la forbice sembra essere ancora ampia, ma l'imprenditore napoletano sembra sia riuscito a calamitare nella sua sfera elettorale buona parte delle anime latenti del Partito Democratico di Napoli. Anche se l'unico ad uscire allo scoperto è stato Gianluca Daniele con un'iniziativa pubblica a sostegno di Luigi de Magistris, è ampiamente pronosticabile, al contrario, che tanti elettori che al primo turno hanno votato il Pd sposteranno il loro consenso verso Gianni Lettieri.

In ogni caso, molto dipenderà da quanta gente andrà a votare in una domenica che si prospetta piovosa e che, presumibilmente, incentiverà l'affluenza alle urne. Dovesse essere bassa, alle 23 del 19 giugno potremmo assistere a un risultato inaspettato. Il calo dei votanti al secondo turno è fisiologico e, dato già il 54% del primo turno, è difficile immaginare che si possa capovolgere l'esito. Ma il ballottaggio è una partita secca, dove il popolo è chiamato a decidere solo ed esclusivamente la personalità che preferisce per il governo della sua città. I favori, le clientele, le appartenenze, possono contare fino ad un certo punto. Nel 2011 de Magistris doppiò Lettieri  e fece saltare il banco al secondo turno. Adesso lo scenario si intravede in lontananza, ma non è ancora nitido. Per riconoscerne i contorni bisogna aspettare ancora un po'.

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