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De Magistris vuole piantare tre milioni di alberi a Napoli e provincia

Si terrà il prossimo 3 dicembre, nella chiesa dei Santi Demetrio e Bonifacio di Napoli, la presentazione del progetto “Ossigeno bene comune” con il quale la Città Metropolitana vuole piantare tre milioni di nuovi alberi a Napoli e provincia. “Un visionario atto di responsabilità che nasce dai cambiamenti climatici” ha dichiarato il sindaco Luigi de Magistris.
A cura di Valerio Papadia
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I cambiamenti climatici sono uno dei temi centrali dei governi di tutto il mondo, e non solo (vedasi il movimento studentesco dei Fridays for Future). Sempre più enti e amministrazioni cercano di porre rimedio al problema, che potrebbe compromettere, tra qualche decina di anni, la vita sul pianeta così come la conosciamo, e che mostra i suoi effetti già adesso. Ecco che allora la Città Metropolitana di Napoli risponde presente con il progetto – estremamente ambizioso – "Ossigeno bene comune": piantare tre milioni di nuovi alberi nel capoluogo campano e nella sua provincia proprio per contrastare i cambiamenti climatici. Il progetto Obc sarà presentato il prossimo 3 dicembre, dalle 9 alle 18, nella chiesa dei Santi Demetrio e Bonifacio in piazzetta Teodoro Monticelli, nel centro storico di Napoli. Interverranno il sindaco Luigi de Magistris, il consigliere metropolitano delegato al progetto Salvatore Pace, oltre a docenti universitari da tutta Italia, esperti e tecnici del settore ambiente.

Sono 18 i milioni di euro già assegnati ai Comuni dell'area del Vesuvio e del Faito per riforestare le zone devastate dagli incendi nell'estate del 2017, ai quali si aggiungono i 38 milioni stanziato dal Parco Progetti sull'asse Ambiente del Piano Strategico Metropolitano; a questi, poi, altri fondi si aggiungeranno fino al 2021.

"Obc è un visionario atto di responsabilità che nasce dalle scadenze ineludibili segnalate dall’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) delle Nazioni Unite: abbiamo 11 anni, fino al 2030, per limitare l’incremento del riscaldamento globale a 1,5 gradi. Il superamento di questa soglia ci metterebbe di fronte a cambiamenti climatici ancora più radicali di quelli che stanno interessando il pianeta. Ma la scadenza definitiva è il 2050: se entro quella data non azzereremo la produzione di CO2, causa dell’effetto serra, la terra non sarà più la stessa. Inondazioni, estinzioni di insetti e di animali, migrazioni di massa, carestie dovute alla siccità, bombe di calore nelle metropoli si possono ancora evitare: ma occorre agire ora" ha dichiarato il sindaco di Napoli Luigi de Magistris.

Il consigliere metropolitano delegato al progetto "Ossigeno bene comune", Salvatore Pace, ha invece dichiarato: "Noi lo stiamo facendo con un programma che nasce da una delibera rivoluzionaria che il Consiglio Metropolitano ha approvato: quello che realizzerà Obc è un restauro ecologico chiedendo aiuto agli alberi, produttori di ossigeno. Le città producono il 75% della CO2: la creazione boschi, boschetti, foreste urbane, filari di alberi, cinture verdi e l’aumento di spazi alberati all’interno delle aree urbane e periurbane innescherà un percorso virtuoso volto a cambiare radicalmente non solo la qualità della vita, ma anche la percezione estetica del paesaggio. Gli alberi sono vere e proprie infrastrutture verdi capaci di mitigare le temperature anche di due, tre gradi, di catturare i gas serra e le polveri sottili, oltre che di rallentare, in caso di piogge torrenziali, l’assorbimento dell’acqua da parte del suolo".

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