Delitto Vassallo a una svolta: “il brasiliano” accusato dell’omicidio
Svolta nelle indagini per l'omicidio di Angelo Vassalo, il sindaco di Pollica (Salerno) trucidato la notte del 5 settembre 2010 con nove colpi di pistola mentre rientrava a casa. Il magistrato della Procura di Salerno ha formalizzato l'accusa di omicidio volontario con l'aggravante del metodo mafioso a carico di Humberto Damiani De Paula, detto il "brasiliano", ora iscritto nel registro degli indagati per l'omicidio del "sindaco pescatore".
La notizia, diffusa da alcuni organi di stampa, è stata confermata dal legale di fiducia dell'indagato, l'avvocato Michele Sarno. Tuttavia – specifica Sarno – il suo assistito "si è sempre dichiarato estraneo ai fatti".
L'accusa è stata formalizzata dopo gli accertamenti avvenuti nel carcere di Bogotà, dove Damiani De Paula è stato interrogato con con la rogatoria internazionale sollecitata dalla Procura distrettuale antimafia. Rogatoria che – sottolinea Sarno – "concerneva la contestazione del reato di omicidio. Damiani ha sostenuto la completa innocenza affermando pure di non aver mai conosciuto personalmente Vassallo".
"Se la magistratura ha fatto questo passo – commenta invece Dario Vassallo, fratello del sindaco e presidente della Fondazione Angelo Vassallo – vorrà dire che ha prove. Ci affidiamo alla Procura che ha sempre fatto un lavoro costante, meticoloso".Damiani De Paula sta attualmente scontando nel carcere sudamericano una condanna riguardante alcuni tentativi di estorsione compiuti, nel 2006, ai danni di due commercianti di Eboli e Salerno e per spaccio di sostanze stupefacenti nella zona della marina di Acciaroli e a Pollica. Il "brasiliano" è stato arrestato alcuni mesi fa dagli agenti della polizia colombiana all'aeroporto di Bogotà dopo un lungo periodo di latitanza ed è ancora recluso in attesa di estradizione.