Denunciò uno stupro a Chiaia, ma non è mai avvenuto: indagata
C'è una svolta, ed è clamorosa, nelle indagini del tentato stupro avvenuto nell'androne di un edificio di via San Pasquale a Chiaia, zona della Napoli bene: Camilla, la donna siciliana che, lo scorso 25 luglio, denunciò su Facebook di essere stata violentata da tre uomini mentre rincasava nel B&B presso il quale alloggiava, è ora indagata per simulazione di reato: gli agenti della Polizia di Stato che da allora indagano sulla vicenda hanno appurato che, quella sera, non fu consumato nessuno stupro.
L'attività investigativa è scrupolosa: i poliziotti non lasciano nulla al caso. Determinanti le telecamere di sorveglianza all'esterno del palazzo. Riprendono chi entra e chi esce per tutta la serata: tutti vengono identificati, tutti hanno un motivo per trovarsi lì, dei tre uomini non c'è traccia. E poi, ancora, la donna scrive alla padrona del B&B del quale era ospite di aver dimenticato di gettare l'immondizia, ma nel post di denuncia dello stupro aveva riferito di essere stata violentata mentre rientrava nel palazzo, proprio dopo aver gettato i rifiuti. La donna, siciliana, è stata rintracciata dalla polizia dell'isole e adesso dovrà rispondere delle sue false dichiarazioni.
Stuprata da tre uomini a San Pasquale: ma è tutto falso
E pensare che la denuncia della donna aveva fatto molto scalpore, indignando giustamente tantissimi utenti e riaprendo il dibattito sulla sicurezza per le strade di Napoli, soprattutto per le donne. La denuncia era stata ripresa perfino dall'associazione "Non una di meno", che si occupa proprio di casi di violenza sulle donne. A colpire il racconto particolarmente crudo dei fatti che la donna aveva affidato al social network:
Poco fa, a Napoli, in via San Pasquale di Chiaia 24, sono stata aggredita. Sono uscita a buttare la spazzatura perché volevo evitare di dover uscire domani con valigia pesante e sacchettone e mentre rientravo tre stronzi si sono infilati con me nel portone. Mi hanno tappato la bocca e spinto in un angolo dell'androne, che è grande e buio e pieno di anfratti e hanno cominciato a toccarmi, mettendomi le mani dappertutto. Per fortuna avevo pantaloncini e body e questi cazzoni non sono stati capaci di aprirlo. Non potevo gridare ed in tre mi tenevano ferma, per un orribile attimo ho creduto che sarei stata stuprata lì, senza neanche capire come, e che magari uno di loro aveva l'aids e comunque io non avrei potuto impedirlo ma che per fortuna avevo appena finito il ciclo e quantomeno non sarei rimasta incinta. È curioso quanti pensieri lucidi si possano fare in pochi minuti. Quando la luce automatica si è spenta ho davvero creduto di essere fottuta. Mi ha salvato un ragazzo che scendeva di casa, ha visto movimento ed è venuto a vedere. Io ho cominciato ad urlare e nonostante il casino (mio e dei tre che avevano iniziato a litigare con il ragazzo) nessuno e dico nessuno in un palazzo di sei cavolo di piani si è affacciato