Napoli, accusato di omicidio evade dal carcere di Poggioreale calandosi con un lenzuolo
Quasi come se fosse un film, un detenuto del carcere di Poggioreale, si è calato dal muro di cinta, con una fune, fuggendo dalla casa circondariale. I fatti risalgono a questa mattina, 25 agosto 2019. Sembrerebbe che un detenuto del reparto Milano sia evaso dopo aver seguito la funzione ecclesiastica all'interno della chiesetta del penitenziario. Per farlo, avrebbe utilizzato una semplice corda fatta con alcune lenzuola. Da quanto si apprende dalla Questura partenopea , il fuggitivo è Lisowski Robert, cittadino polacco 32enne, arrestato dalla Squadra Mobile di Napoli il 5 dicembre 2018 per omicidio. L'uomo è alto 1,80 metri circa, di corporatura magra, carnagione chiara, con capelli radi castano chiaro; al momento della fuga aveva la barba e un’andatura claudicante. La Questura, oltre alle generalità ha diffuso anche una sua foto per aiutare le ricerche. Lisowsky è da considerarsi pericoloso e proprio per questo motivo, le forze dell'ordine invitano chiunque lo vedesse a contattare subito i numeri di emergenza e soccorso pubblico.
Il segretario Provinciale Osapp Napoli Luigi Castaldo, in una nota sottolinea le ripetute segnalazioni per la mancanza di personale per oltre 200 unità a "discapito della sicurezza di tutti. Le attività trattamentali andavano sospese quanto meno nel periodo estivo dove il personale è ancor più scarso in funzione del periodo feriale, non possiamo mettere in discussione la sicurezza collettiva della società", continua Castaldo.
Parla di fuga annunciata Emilio Fattorello, segretario nazionale per la Campania del Sappe: "Possiamo dire tranquillamente che si tratti di un'evasione annunciata da parte nostra. Il punto di non ritorno di una situazione drammatica. Dobbiamo controllare oltre 2000 detenuti. Questo è il risultato, spiega Fattorello a Fanpage.it, di quello che temevamo che succedesse".
Qualche giorno fa la direttrice del carcere napoletano, Maria Luisa Palma, aveva inviato una relazione ai vertitici del DAP, per rispondere al rapporto del Garante nazionale dei detenuti, dopo una visita effettuata a inizio maggio. Nel rapporto del Garante si evidenziavano le carenze ma anche le prime azioni positive. La direttrice aveva commentato che, le condizioni "preoccupanti" per sovraffollamento e strutture non erano una novità. Ma che bisognava dare atto anche a quanto di buono si sta facendo e si è fatto per migliorare le condizioni della casa circondariale.