Detenuto evaso da Poggioreale: carcere blindato e misure di sicurezza più rigide
Un incontro per conoscersi, presentarsi e portare avanti le richieste che i sindacati rivendicano da tempo, preparandosi a un probabile irrigidimento delle misure di sicurezza nel carcere di Poggioreale. È in programma per le 10 di domani, 28 agosto 2019, un incontro tra le sigle sindacali e il nuovo Provveditore regionale della Campania, Antonio Fullone. Ufficialmente si tratta di una presentazione – come sempre accade successivamente a un nuovo insediamento – e non di una riunione per fare il punto su quanto avvenuto a Poggioreale, prima, durante e dopo l'evasione di Robert Lisowski. Ma il neo provveditore è anche l'ex direttore del carcere napoletano (lasciò la direzione per una promozione nel 2017, ndr) da cui è fuggito l'uomo accusato di omicidio, prima di essere catturato grazie a un blitz di carabinieri e polizia la scorsa notte.
Il detenuto evaso è piantonato all'ospedale Cardarelli
Probabile quindi, viste anche le richieste dei sindacati che da tempo chiedono rinforzi, si possa parlare anche di come sia stato possibile pianificare una fuga da film, con delle semplici lenzuola intrecciate tra loro. E di eventuali possibili provvedimenti. Nel frattempo Lisowski è ricoverato al padiglione Palermo dell'ospedale Cardarelli, piantonato. In attesa di giudizio per l'omicidio di un concittadino polacco, dovrà rispondere anche del reato di evasione. L'incontro di domani, convocato dal neo provveditore, ma chiesto anche dai sindacati l'indomani della fuga dal carcere di Poggioreale, sarà quindi anche un'occasione di riflessione con le organizzazioni sindacali regionali del comparto sicurezza. Intanto vanno avanti le indagini del Dap e della Procura che puntano a fare chiarezza sulla fuga di Lisowski, se e quali eventuali falle ci siano state la mattina dell'evasione.
Una petizione per chiudere il carcere di Poggioreale
Non sono soltanto le sigle sindacali a chiedere provvedimenti: anche dall'esterno del carcere di Poggioreale arrivano sollecitazioni in tal senso. All'indomani dell'evasione del 32enne Lisowski, Pietro Ioia presidente dell'associazione Ex D.o.n., ha lanciato un appello e la volontà di far arrivare una petizione al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella: l'obiettivo è di raccogliere 100mila firme per far chiudere la casa circondariale "G. Salvia". Un'impresa ardua, per cui l'attivista napoletano ha chiesto ai partiti politici di farsi avanti.