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Detenuto muore per infarto, nuova protesta a Poggioreale

Ancora una protesta nel carcere di Poggioreale da parte dei detenuti: alla notizia del decesso di uno di essi, affetto da patologie croniche ed in seguito ad un malore, i reclusi hanno iniziato a battere oggetti sulle inferriate e sulle porte delle celle. Dal ministero spiegano che la protesta è durata “poche decine di minuti”, ma la situazione resta tesa.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Immagine di repertorio
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Non c'è pace in questi giorni per il carcere napoletano di Poggioreale: una nuova protesta dei detenuti è infatti scoppiata nella mattinata di oggi, mercoledì 19 giugno, dopo che un detenuto di 58 anni, già affetto da patologie croniche, è morto in carcere forse in seguito ad un malore. Appena la notizia si è diffusa tra i detenuti è scattata una protesta, con i reclusi che hanno battuto sulle inferriate con pentole ed altri pezzi di ferro presenti in cella. Una protesta che il ministero della giustizia ha definito "breve", ma che comunque conferma che nel carcere di Poggioreale la situazione sembra incandescente.

"Ora la protesta è rientrata, ma la tensione è alta visto che è lo stesso reparto dove vi è stata domenica la rivolta con ingenti danni", ha spiegato Luigi Castaldo, segretario provinciale Osapp di Napoli. Il ministero dell'Interno minimizza, specificando che si sia trattato soltanto di una protesta sonora, con oggetti battuti sulle inferriate e sulle porte delle celle, che si è poi conclusa nel giro di poche decine di minuti. A perdere la vita, dando di fatto il "via" alla nuova protesta, un detenuto condannato all'ergastolo per omicidio, che da tempo era malato e veniva sottoposto a cure all'interno del carcere di Poggioreale. Forse un infarto la causa del suo improvviso decesso: l'uomo è stato infatti trovato esanime nella propria cella. Nei giorni scorsi, i familiari di un giovane detenuto avevano invece chiesto "chiarimenti" su una vicenda che riguarda il ragazzo, in isolamento perché affetto da scabbia e sottoposto alle cure del caso all'interno del carcere stesso.

"Timore per l'incolumità degli agenti"

La protesta, l'ennesima, fa ora temere per l'incolumità degli agenti della polizia penitenziaria. Lo ha fatto sapere Leo Beneduci, segretario generale dell'Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria (Osapp). Rischi soprattutto sull'incolumità fisica degli agenti all'interno del carcere di Poggioreale che "già prima dei due ultimi eventi era sottoposto, in ragione della carenza di organico e del grave sovraffollamento, a turni di servizio particolarmente gravosi e stressanti".

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