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Di Maio su don Peppe Diana: “Ucciso di nuovo dal governo”. Picierno: “Sciacallo”

Nel giorno della commemorazione di don Peppe Diana, ucciso dalla camorra 22 anni fa a Casal di Principe, tiene banco una polemica tra il M5s e il governo. A innescarla un duro biglietto lasciato stamattina sulla tomba del sacerdote dal vicepresidente della Camera Di Maio: “Caro don Peppe, il governo ti ha ucciso un’altra volta”. L’eurodeputata Pd Picierno: “Manifestino osceno, sciacallaggio da nausea”.
A cura di Francesco Loiacono
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Il giorno in cui si doveva ricordare la figura di don Peppe Diana, ucciso 22 anni fa dalla camorra a Casal di Principe, in provincia di Caserta, diventa l'occasione per una polemica dai toni accesi tra il Movimento 5 stelle e il governo Renzi. Il motivo è una lettera deposta questa mattina dal vicepresidente della Camera Luigi Di Maio sulla tomba del sacerdote freddato dai Casalesi: "Caro Don Peppe, ti hanno ucciso un'altra volta. Non sono stati i camorristi, ma premier, sottosegretari e ministri", si legge nelle prime righe del bigliettino.

A postarlo sulla sua pagina Facebook è stata una indignata Pina Picierno, eurodeputata del Pd: "Non ho parole per definire Luigi Di Maio, autore di questo osceno manifestino lasciato sulla tomba di Don Peppe – ha scritto la Picierno, che ha poi rincarato la dose -. Lo sciacallaggio e la propaganda politica su una vittima della camorra, nel giorno del ricordo del suo assassinio, farebbe venire la nausea a chiunque. Scusalo Don Peppino, non sa quello che fa".

Di Maio si è sfilato dalle celebrazioni istituzionali per don Diana

Il gesto di Di Maio nasce dalla presunta decisione del governo Renzi di "bloccare i fondi per risarcire i famigliari delle vittime di mafia", come scrive Di Maio nel bigliettino deposto questa mattina nel cimitero di Casal di Principe. Motivo per cui, secondo il vicepresidente della Camera, quella di stamattina è stata "una passerella da parte degli ipocriti di governo".

Bindi: "Parli in Parlamento, non sulla tomba di don Peppe"

Di Maio ha scelto difatti di sfilarsi dalle celebrazioni istituzionali, visitando la tomba del sacerdote freddato nel 1994 nella sacrestia della chiesa di San Nicola di Bari di Casal di Principe da solo. Questa sua decisione, unitamente alle dure parole rivolte contro il governo hanno provocato la reazione anche della presidente dell'Antimafia, Rosy Bindi, che ha giudicato "inopportuno" il comportamento di Di Maio e anche il fatto che abbia rilasciato critiche al governo in una sede non adeguata a quella per "esercitare la funzione di controllo che spetta ad ogni parlamentare, che è il Parlamento e non la tomba di don Peppe".

La presidente dell'Antimafia è poi anche entrata nel merito delle accuse di Di Maio: "Non ci risultano sospensioni nell'erogazione dei fondi (per le vittime di mafia, ndr), che nel corso del 2015 sono aumentati del 55 per cento, mentre da ottobre 2015 al febbraio 2016 sono stati già deliberati risarcimenti per oltre 20 milioni di euro", ha affermato la Bindi, annunciando che martedì prossimo l'argomento sarà affrontato nel corso di un'audizione con il il ministro dell'Interno Angelino Alfano.

Di Maio: "Il sottosegretario Manzione conferma stop al fondo vittime mafia"

In serata è poi arrivata la replica di Di Maio alle parole della Bindi. Di Maio ha riportato le parole del sottosegretario Manzione a una interpellanza del Commissario per il coordinamento delle iniziative di solidarietà per le vittime dei reati di tipo mafioso fatta lo scorso novembre: "Le istanze di rimborso presentate dalle associazioni ed enti in questione saranno esaminate dal Comitato competente fin dalle prossime sedute". Per Di Maio dunque "è tutto semplicemente chiaro, i rimborsi per le spese legali sono bloccati dal commissario da novembre e forse saranno esaminati prossimamente. Questa è la verità – ha detto il vicepresidente della Camera in una nota – ora i vari De Vincenti, Bindi, Boschi e tutto il Pd abbiano la decenza di tacere, leggersi lo stenografico o ascoltare le parole di Manzione. Questo Governo è confuso e smentisce se stesso".

Le celebrazioni per don Peppe Diana

Le polemiche rischiano di mettere in secondo piano la figura di don Peppe Diana, a cui avrebbe dovuto essere dedicata questa giornata. Lo hanno ricordato per fortuna le tante persone presenti in veste ufficiale alla cerimonia di commemorazione: oltre alla stessa Bindi c'erano tra gli altri il sindaco di Casal di Principe Renato Natale, che era stato primo cittadino per poco tempo proprio all'epoca dell'omicidio di don Diana, il presidente di Libera don Luigi Ciotti e il volto tv e regista Pif (Pierfrancesco Diliberto), che ha ricevuto il "premio don Diana" che gli era stato assegnato nel 2015. Da lui è arrivato un pensiero sul sacerdote e su tutte le altre vittime di mafia e camorra: "Se apro un negozio e dico subito ‘no' al pizzo, allora vuol dire che don Diana non è morto inutilmente. Ma in questo Paese non è facile essere e restare onesti".

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