Dialogo con Bassolino, stop ai bandi Gesco: l’ira dei fedelissimi contro De Magistris
Le pagine e i gruppi a tema su Facebook, di solito prolifici e ricchi di spunti, tacciono. Ma i telefoni no. E su Whatsapp, nei gruppi fino a qualche mese fa utilizzati per la campagna elettorale che ha confermato Luigi De Magistris sindaco di Napoli regna il malcontento. I motivi sono due: il primo è di facciata, il secondo è sostanziale. Quello di facciata è il dialogo – minimo – tra Antonio Bassolino e Luigi de Magistris, sancito durante la festa della Fondazione Sudd con il dibattito di sabato scorso. Don Antonio, che oggi, dopo l'esperienza al Comune e alla Regione è il nemico numero uno di ex rifondaroli e Sel, base elettorale di DeMa, seduto allo stesso tavolo col sindaco della rivoluzione arancione? Incredibile, fino a prima dell'estate. Ma la politica è l'arte del possibile.
Lo sa bene anche Sergio D'Angelo, già assessore alle Politiche Sociali nella prima consiliatura De Magistris ma soprattutto storico capo del consorzio di cooperative Gesco, re degli appalti col Comune nel comparto welfare e grande elettore dell'ex pm. D'Angelo a questo giro quando era in campo la candidatura di Bassolino, ovvero nel marzo scorso, un ponte tibetano l'aveva lanciato verso quella direzione, per ‘sondare' gli umori. Poi le primarie-disastro del Pd e l'uscita di scena del candidato Bassolino tracciarono una via ben chiara, nel segno della continuità verso l'attuale sindaco. Che ora, saldo alla plancia di comando a Palazzo San Giacomo, non ha alcuna intenzione di obbedir tacendo come in questi ultimi anni. Cosa ha fatto De Magistris? Anzitutto ha delegato totalmente la discussione dei rapporti con Gesco all'assessore Roberta Gaeta. La quale, pur provenendo dallo stesso ambiente delle coop social di sinistra non ha affatto buoni rapporti con D'Angelo & co. e sui servizi sociali vuole "cambiare verso". Risultato? Quattro dei dieci lotti dell’assistenza domiciliare affidati a Gesco, ormai scaduti, non sono stati ancora messi a bando. Per la gara d'appalto occorrono mesi, per le proroghe al momento non ci sono i soldi in bilancio. Così si è scatenata la rivolta del settore, peraltro tutto composto da fedelissimi della prim'ora del sindaco.
La festa della birra sponsorizzata dalla coop sociale
Il capo di Gesco ha già spiegato – in una intervista al Corriere del Mezzogiorno – che se si avanti così dovrà licenziare molti operatori sociali. Del resto l'aggregatore di cooperative da tempo sta cercando di diversificare le proprie attività. Nella primavera scorsa, inaugurato proprio dal sindaco in campagna elettorale, è nato ‘Il Poggio‘, ristorante e servizio catering a sfondo sociale, ubicato a Poggioreale. E di recente la stessa Gesco ha patrocinato vari eventi enogastronomici.
Il caso dell'OktoberFest 2016 Napoli è tuttavia emblematico: è corretto – si chiedono gli utenti più attenti sui social network – che un consorzio di aziende a vocazione sociale promuova un evento tutto incentrato sugli alcolici e a sua volta al tempo stesso attraverso le sue coop offra agli enti locali servizi per debellare i problemi di dipendenza generati proprio dall'attaccamento alla bottiglia?