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Dieci ore parcheggiato su una barella, muore con la febbre alta. La Procura indaga

Giuseppe Ruocco, 55enne di Pompei, era stato ricoverato alle 18 con una febbre alta. Alle 3:15 di notte il suo decesso, ma sul certificato l’orario di morte è diverso. I dubbi della famiglia hanno fatto scattare l’inchiesta della procura.
A cura di Valerio Barbato
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@Christian Marquardt/Getty Images

Si può ancora morire per una febbre alta. Giuseppe Ruocco, 55 anni di Pompei, è arrivato all'ospedale di Sorrento alle 18 dello scorso 7 maggio. Lamentava temperatura molto alta, così i suoi familiari avevano deciso di portarlo al pronto soccorso del Santa Maria della Misericordia, dove, dopo quasi dieci ore parcheggiato su una barella, Giuseppe Ruocco, si è spento. Erano le ore 03:15. Qualcosa di strano però era accaduto: il certificato di decesso, infatti, riporta come orario di decesso le 18 e 15, ovvero un quarto d'ora dopo l'arrivo di Giuseppe in ospedale. Motivo della morte: infarto.

Così la procura di Torre Annunziata, dopo un esposto presentato dai familiari ai carabinieri, ha deciso di aprire un'inchiesta. I militari hanno sequestrato la cartella clinica e la procura ha richiesto e ottenuto la riesumazione della salma per eseguire l'autopsia. L'obiettivo è capire attraverso l'esame del corpo di Giuseppe, se a causare la sua morte sia stato l'ennesimo caso di malasanità e se quindi il personale medico abbia delle responsabilità sull'accaduto. L'autopsia verrà eseguita dal centro di medicina legale dell'ospedale San Leonardo di Castellammare di Stabia, bisognerà aspettare solo qualche giorno per fugare ogni dubbio e restituire alla famiglia una verità forse ancor più dolorosa.

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