53 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Dimissioni, veleni e addii: la guerra sul ricorso di Bassolino alle primarie Pd

Il retroscena. La commissione di garanzia Pd rifiuta di visionare i filmati di Fanpage.it sulle primarie col trucco a Napoli. Ora Bassolino ha un pugno di ore per presentare un ricorso di secondo grado. La minoranza del partito è con l’ex sindaco, ma l’esito delle elezioni non sarà modificato.
53 CONDIVISIONI
La candidata a sindaco di Napoli Valeria Valente (Pd)
La candidata a sindaco di Napoli Valeria Valente (Pd)

Il ricorso di Antonio Bassolino contro i risultati delle primarie è stato respinto dalla commissione garanzia Pd di Napoli per un difetto di procedura. Hanno votato per respingerlo 8 componenti su uno. Respinte le richieste di riaprire i verbali dei seggi, non sono stati visionati dai commissionari i filmati realizzati da Fanpage.it. Nel complesso, dunque, il tema delle presunte compravendite di voti da parte di esponenti di partito vicini a Valeria Valente è stato affrontato solo in modo marginale nel corso della riunione. Anzi, più che una riunione per decidere sul ricorso, è stata una resa dei conti all’interno del partito. Da Roma è arrivato il diktat già ieri: "avanti con Valeria Valente, anche per non perdere definitivamente la faccia e creare una situazione identica a quella del 2011, con le accuse incrociate tra i due candidati principali, Andrea Cozzolino ed Umberto Ranieri, e la gatta da pelare per il partito nazionale di scegliere in autonomia il candidato sindaco. Per questo, verso ora di pranzo, Bassolino ha postato su Facebook un messaggio chiaro, ma che gli consentiva di mettere le mani avanti: “Ai vertici del Pd qualcuno ha già emesso il verdetto prima che gli organi competenti abbiano esaminato i fatti. È una sentenza preconfezionata?”

In effetti, gli stessi bassoliniani si sono trovati in difficoltà perché votare per accogliere il ricorso avrebbe voluto dire mettersi in contrapposizione diretta con il nazionale del partito. Così in mattinata, prima ancora che la riunione iniziasse, il renziano di ferro Tommaso Ederoclite, in questa fase vicino a Bassolino, si era dimesso dalla commissione che avrebbe dovuto decidere sul ricorso. Alle 12 la riunione si è aperta in un clima di tensione: già ieri il gruppo legato alla Valente aveva chiesto di considerare il ricorso irricevibile perché giunto fuori tempo massimo. A quel punto, bassoliniani ed esponenti di area riformista hanno deciso di tirarsi fuori dal voto. Solo l’ex consigliere comunale della Margherita Fabio Benincasa, che è rimasto nella sala ed ha votato a favore dell’accoglimento.

Dato per acquisito che il ricorso non fosse tecnicamente ricevibile, la commissione ha comunque voluto dare un proprio parere sull'intera questione decidendo che "le cose contestate non influivano sulla libertà di voto e non determinavano l'invalidità del voto stesso, come certificato dai verbali" come ha spiegato il presidente Giovanni Iacone. Si è stabilito, dunque, che i verbali contassero più dei video. La notizia, ha fatto scalpitare la minoranza dem a Roma, al punto che Gianni Cuperlo ha chiesto di rimandare la questione agli organi di garanzia nazionali, mentre l'ex segretario nazionale del PD Pierluigi Bersani si scaglia pesantemente contro le ingerenze di esponenti nazionali del partito nelle questioni napoletane.

Eppure, sulla carta, l’accoglimento del ricorso di Bassolino avrebbe dovuto avere i numeri per passare: ai voti dei componenti vicini all’ex governatore, sei, si sarebbero dovuti sommare quelli dei due delegati vicini a Marco Sarracino, su indicazione dei maggiorenti del gruppo, Enzo Cuomo e Gianluca Daniele. Tuttavia, secondo alcune voci di corridoio, alcuni capibastone renziani avrebbero fatto capire a Sarracino che, in caso di ok al ricorso, avrebbero fatto saltare l’elezione di Francesca Scarpato, legata allo stesso Sarracino, alla segreteria regionale dei Giovani Democratici.

La querelle non finirà certo con la decisione della commissione. Antonio Bassolino ha poco meno di 48 ore per presentare un ricorso di secondo grado, che ha striminzite possibilità di trovare accoglimento. I suoi, però, non ci stanno proprio pensando e stanno già lavorando alla possibilità di mettere su una lista civica opposta al PD. Obiettivo dichiarato: non quello di vincere le elezioni, ma di prendere almeno un voto in più di Valeria Valente.

53 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views