Disabile maltratto e sequestrato: due arresti nel beneventano

Due persone arrestate nel beneventano con l'accusa di sequestro di persona, maltrattamenti e circonvenzione di incapace. Si tratta di una coppia di Benevento ma da tempo residente a San Giorgio del Sannio, mentre la vittima è una persona disabile costretta a vivere, stando a quanto ricostruito dagli inquirenti, in una sorta di baracca allestita in uno spazio condominiale.
L'uomo si trovava già in carcere quando lo scorso 16 febbraio era stato arrestato perché ritenuto il responsabile di tre incendi d'auto avvenuti sempre a Benevento tra novembre e dicembre 2017. Nel corso dell'interrogatorio di garanzia, l'uomo aveva respinto tutte le accuse, spiegando di essere anche dipendente dall'alcol e dunque non sempre in condizioni di lucidità. Stamattina, durante la visita della compagna, sono scattate le manette anche per lei.
Ai due è stato è stato anche sequestrato il conto corrente, dove a quanto pare veniva accredita la pensione del disabile. Secondo quanto scoperto dagli inquirenti, il giovane disabile era costretto "a svolgere l'attività non autorizzata di parcheggiatore a San Giorgio del Sannio", come riportato dal comunicato a firma del Procuratore Capo Aldo Policastro. Inoltre, sarebbe emerso che "la povera vittima era tenuta in uno stato di assoluta soggezione anche attraverso minacce, percosse e lesioni".
Il giovane, infatti, sarebbe stato relegato in una baracca di lamiere che si trovava all'esterno dell'abitazione dei due, accanto ad un pollaio, senza finestre e servizi igienici, addirittura con un lucchetto esterno che veniva chiuso durante le ore notturne. "Il trentasettenne subiva e reagiva con l'innocenza di un bambino, per le sue condizioni psichiche, ai continui rimproveri e vessazioni nonché agli sfruttamenti posti in essere dagli indagati", si legge ancora nella nota, "ed in alcuni frangenti i due indagati addirittura minacciavano la persona offesa di spezzarle le gambe e di percuoterla con un bastone, qualora non avesse obbedito ai loro turpi ordini".