Disastro Circum, le scuole cambiano orari per adeguarsi ai disservizi
Non è una novità quella dei disservizi del trasporto su ferro della linea Circumvesuviana di Napoli. Ma che anche le scuole debbano regolare la loro attività didattica sull'incertezza delle corse della linea che collega l'area vesuviana a Napoli centrale è un cambiamento inedito. Molti istituti superiori, tra cui i quattro plessi dell'Alberghiero "De' Medici", quello di Striano e i tre di Ottaviano, hanno dovuto regolare gli orari delle lezioni in base a quelli, approssimativi e mai affidabili, delle corse Circum. Solo così le scuole della zona servita dall'unico mezzo di trasporto pubblico Eav, possono garantirsi la presenza dei ragazzi, che altrimenti mancherebbero sistematicamente alle lezioni.
Area Vesuviana in ginocchio a causa della Circum
Al liceo scientifico di Terzigno, in vista degli orari ballerini, la chiusura del portone è stata posposta. Maggiore flessibilità sugli orari di entrata, insomma, non per scelta, ma per necessità. Altri studenti sono costretti a raggiungere le scuole con mezzi propri, dividendo un'auto in tre o in quattro, per risparmiare. Ma il problema rimane, soprattutto perché non esistono mezzi alternativi, che conducano in zona. «Leggevamo spesso sull'orario ufficiale la scritta "NG", cioè "non garantito" – spiega a Il Mattino il preside dell'istituto Alberghiero "De Medici", Gennaro Pascale –Ma è assurdo: come si può pensare di programmare la propria vita, scolastica e lavorativa, sulla base di orari non garantiti e treni cancellati?». Anche per protestare contro la qualità del servizio su rotaie, che non marcia esattamente di pari passo con l'aumento del biglietto previsto dal piano di adeguamento regionale, studenti e lavoratori si sono dati appuntamento il prossimo venerdì 16 gennaio a Napoli. Il flash mob in piazza Dante, riunirà utenti della linea Circumvesuviana e della Cumana- Circumflegrea.
L'Aci Napoli: Ricorso al Tar contro il biglietto integrato TIC
"Il trasporto pubblico per antonomasia è un servizio offerto per soddisfare le esigenze di mobilità dei cittadini e della collettività. Un diritto sancito dalla Costituzione che qui in Campania, invece, non viene garantito poiché, al contrario, è la società civile che deve adattarsi al disservizio regionale". E' quanto afferma il presidente dell'Automobile Club Napoli, Antonio Coppola, commentando, rileva una nota, "la notizia di alcuni presidi costretti a spostare l'inizio dell'orario scolastico a causa dei tagli alla Circumvesuviana che, non a caso, risulta essere, in Italia, tra le peggiori 10 linee ferroviarie regionali, in buona compagnia di Cumana e Circumflegrea, come risulta dal dossier ‘Pendolaria 2014' di Legambiente". "Lo sfascio dei trasporti nella nostra regione ormai non ha più limiti – prosegue Coppola – e l'assurdo è che anziché provvedere a migliorarlo, dobbiamo essere noi cittadini a doverci adeguare alle sue carenze, addirittura pagando di più, visto che con il nuovo anno è pure aumentato il costo del biglietto". A questo proposito, il presidente dell'Aci Napoli fa sapere di aver inviato una lettera di solidarietà ai Comuni intenzionati ad impugnare il nuovo sistema tariffario al Tar: "un ricorso che condividiamo pienamente poiché il TIC – Ticket Integrato Campania – è iniquo e non garantisce parità di trattamento ai cittadini, risultando discriminante e penalizzante, tanto più se se si considera che lo stato dei trasporti in Campania, negli ultimi anni, è gravemente peggiorato".