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Disastro Ctp: i bus sono spariti. L’Anci: “Intervenire subito”

La crisi della Compagnia Trasporti Pubblici (CTP) di Napoli non sembra conoscere fine: bus fermi ed hinterland “staccato” sempre più dal centro. Disagi per i cittadini che vivono nelle province di Napoli e Caserta. Tuccillo: “Mettere fine alla situazione di precarietà che rischia di pregiudicare la coesione sociale di molte nostre comunità dell’hinterland”
A cura di Giuseppe Cozzolino
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La crisi della Compagnia Trasporti Pubblici di Napoli, comunemente detta CTP, non accenna a diminuire. L'azienda, gestita dalla città metropolitana di Napoli e che gestisce il trasporto pubblico principalmente nella provincia di Napoli e in quella di Caserta, si trova in una gravissime crisi finanziaria, e lo spettro del fallimento è davvero dietro l'angolo. Ed intanto, i bus restano fermi spaccando a metà il territorio del centro da quello della provincia.

Nell'ultimo sciopero, tenuto lo scorso 28 settembre, le percentuali di adesioni sono state alte: dai dati pubblicati proprio dalla CTP sul proprio sito ufficiale, risulta che hanno aderito allo sciopero 91 operatori di esercizio e  5 amministrativi, pari ad una percentuale complessiva del 49,2% su un totale di 624 lavoratori. Ma lo sciopero non è bastato, ovviamente, a sbloccare lo stallo attuale.  "In merito alla crisi irrisolta della CTP", ha spiegato Domenico Tuccillo, presidente dell'Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI) della Campania, "raccogliamo la preoccupazione e il forte disagio di tutte le amministrazioni comunali della provincia di Napoli e Caserta interessate al servizio di trasporto locale. Nel contempo sollecitiamo le istituzioni interessate, a partire da Città Metropolitana di Napoli, ad affrontare con la massima determinazione e rapidità un’emergenza che dura da troppo tempo. Nelle ultime settimane", ha aggiunto ancora Tuccillo, "le ripercussioni su diverse amministrazioni e su migliaia di cittadini che usufruiscono del servizio si sono fatte particolarmente pesanti e penose. Occorre pertanto mettere fine alla situazione di precarietà che rischia di pregiudicare la coesione sociale di molte nostre comunità dell'hinterland napoletano e casertano e dare una soluzione stabile a un’azienda fondamentale nel trasporto pubblico locale".

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