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Disastro Garanzia Giovani in Campania: 116 milioni di euro per soli 1500 posti di lavoro

I dati ufficiali sono impietosi: Campania fanalino di coda sia per quanto riguarda i soldi impegnati, che per platea di giovani coinvolti.
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Disastro Garanzia Giovani: 116 milioni di euro spesi a fronte di meno di 1.500 ragazze e ragazzi (su 400.000) che hanno trovato un lavoro, più o meno stabile: più che un flop, l’attuazione del programma Garanzia Giovani in Campania è, finora, un vero e proprio disastro. Un disastro reso ancora più netto dal fatto che la regione è agli ultimo posti in quasi tutte le statistiche nazionali sui risultati del programma elaborati dall’Isfol sulla base di dati forniti dal Ministero del Lavoro.

Alcuni dati sono incredibili: nella regione con la più alta percentuale di giovani in Italia e con una disoccupazione giovanile alle stelle, ci si concede il lusso di spendere poco più del 60% dei soldi assegnati. Non solo: rispetto alla platea dei giovani che avrebbero diritto ad accedere a corsi, tirocini, accesso a forme di lavoro, appena il 40% si è iscritto alla piattaforma Cliclavoro, segno che o i ragazzi campani sono più sfiduciati dei loro coetanei del resto del Paese o che, più probabilmente, il programma è stato promosso male sul territorio campano, nonostante i fondi spesi in questo campo siano stati ingenti.

In Campania, su oltre 190 milioni di euro assegnati, ne sono stati impegnati (neppure spesi: solo impegnati, cioè “bloccate” attraverso l’emanazione di avvisi, bandi e delibere regionali) appena 116, pari a poco più del 60% del totale. Il vicino Lazio, per fare un raffronto, ha impegnato il 100% dei suoi 137 milioni e peggio della Regione Campania ha fatto solo la Sardegna, con il 59%. Sia chiaro: il grosso delle somme, ma non solo in Campania, sono state spese per misure di accompagnamento, per costi di struttura, per agenzie di intermediazione, ma anche per la creazione di posti di servizio civile e tirocini: misure che non possono essere realmente considerate lavoro, perché scadono dopo pochi mesi, lasciano nelle tasche dei ragazzi la miseria di 3mila euro complessivi e non possono essere rinnovate.

In Italia, il numero dei registrati al programma è pari ad oltre 962 mila giovani, pari al 55,9% “del bacino potenziale dei giovani eleggibili alla Garanzia Giovani costituito dal milione e 723 mila giovani NEET in età 15-29 anni disponibili a lavorare stimata dalla Rilevazione Continua sulle Forze di Lavoro (media 2013).” Tutti i ragazzi che non studiano, non lavorano, non partecipano ad alcuna attività formativa, dunque, possono accedere al programma. Ebbene, la Campania è ultima anche in questa particolare classifica, con appena il 40% dei potenziali aventi diritto che si sono iscritti. Di questo 40% solo il 63,5%, pari a quasi sessantamila giovani, è stato poi chiamato per affrontare almeno un colloquio di orientamento. Un terzo degli iscritti, dunque, non ha avuto neppure la soddisfazione di ricevere una e-mail che dicesse “hey, ci occuperemo anche di te, pazienta”. Per fare un raffronto, in Veneto il 91% degli iscritti, secondo i dati ufficiali, è stato contattato dalla Regione, da un centro per l’impiego o da una agenzia convenzionata. Peggio della Campania, solo Piemonte e Marche.

La misura che serviva a trovare un vero e proprio lavoro ai giovani è il cosiddetto “bonus occupazionale, ovvero “la misura, nell’ambito della Garanzia Giovani, finalizzata a promuovere l’inserimento e la stabilizzazione occupazionale dei ragazzi attraverso la previsione di agevolazioni – diminuzioni del costo del lavoro – per le imprese che assumono.” In parole povere, si concedono ad aziende che assumono i più giovani degli sgravi fiscali. In Campania sono stati impegnati dieci milioni e mezzo di euro per questa misura. Al 14 marzo risultano assunti appena 1.498 giovani per una spesa complessiva di poco più di sei milioni, mentre altri quattro risultano non utilizzati. Regioni con tassi di disoccupazione ugualmente altissimi, Calabria, Sardegna e Sicilia, hanno addirittura doppiato i numeri campani, impegnando addirittura più fondi rispetto a quelli inizialmente previsti.

Lo faceva un anno fa l’assessore al Lavoro della giunta di centrodestra di Stefano Caldoro, Severino Nappi, che, ricordando che sul territorio c’erano ben 400mila ragazzi che attendevano una risposta si vantava per il fatto che “6.250 giovani che hanno fatto adesione a Garanzia Giovani sono stati avviati al lavoro. Nello specifico, 1.190 hanno ottenuto un contratto a tempo indeterminato, 3.125 uno a tempo determinato e 1.800 circa sono stati chiamati con altre tipologie contrattuali”, dimenticandosi di dire che erano posti di lavoro creati grazie alla ricerca delle offerte su internet, cosa che i giovani sarebbero riusciti a fare anche senza l’intervento della Regione.

Appena venti giorni fa, invece, l’ufficio stampa della Giunta Regionale a guida centrosinistra, con Vincenzo De Luca annunciava che “sono state recuperate risorse che hanno consentito di poter autorizzare 6.386 nuovi tirocini per i giovani della Campania. Grazie ai vantaggi offerti dal bonus occupazionale e dal nuovo superbonus, attivo dal primo marzo, il tirocinio si afferma sempre più come la principale misura d'ingresso al mondo del lavoro per i giovani.” Altri tirocini, dunque, con i soldi di Garanzia Giovani, non posti di lavoro. Tirocini come quelli approvati, a centinaia, negli scorsi giorni: sul Bollettino Ufficiale della Regione dello scorso lunedì è presente un corposo elenco (trentanove pagine) di enti pubblici e privati che beneficeranno di giovani volenterosi per sei mesi, senza spendere un euro. Poi, ovviamente, tanti saluti a tutti.

Forse, però, in Regione avranno pensato che, effettivamente, troppo poco è stato finora fatto. Mentre l’assessore Severino Nappi aveva assegnato tutta la gestione di Garanzia Giovani all’elefantiaca struttura dell’Arlas, l’Agenzia Regionale per il Lavoro creata pochi anni or sono, De Luca ha deciso di chiudere il carrozzone con un colpo di spugna e concentrare le attività negli uffici regionali. Solo che qualcuno si è accorto che il personale non è sufficiente per raggiungere risultati più alti. Così, con decreto dirigenziale n. 69 del 18/03/2016, pubblicato sul BURC del 21 marzo scorso, come si legge sul sito web della Regione “è stata avviata una procedura di selezione per n. 28 professionisti in grado di svolgere per la Direzione Generale per l’Istruzione, la Formazione, il Lavoro e le Politiche Giovanili attività di supporto e assistenza tecnica nell’attuazione del Programma “Garanzia Giovani”.” Ventotto nuovi posti di lavoro pagati con soldi pubblici, creati dalla Regione Campania per aiutare dei giovani campani a trovare lavoro. Sembra una barzelletta, purtroppo è la realtà.

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