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Dispersi sui Camaldoli, ragazzi salvati con la posizione di WhatsApp da 118 e soccorso alpino

Dei ragazzi che si erano persi sulle montagne dei Camaldoli, a Napoli, sono stati individuati e salvati grazie all’intuizione dell’infermiere della centrale del 118: non riuscendo a farsi dare un riferimento preciso, si è fatto inviare la posizione tramite WhatsApp sul proprio cellulare e ha inviato il messaggio al soccorso alpino.
A cura di Nico Falco
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Erano dispersi sulle montagne dei Camaldoli, a Napoli, avevano perso l'orientamento. E uno di loro si era sentito male e aveva perso conoscenza. Preso dal panico, al telefono col 118, uno dei ragazzi del gruppo non era in grado di fornire indicazioni utili per far capire dove fossero, e dove quindi inviare la pattuglia del soccorso alpino. Nessun punto di riferimento, nessuna strada, nulla. Fin quando, a sbrogliare la situazione, ci ha pensato l'operatore: "Questo è il mio numero di telefono – ha detto al ragazzo – mandami qui la tua posizione con WhatsApp". Con l'intoppo sbloccato dalla tecnologia, il resto è filato liscio: i ragazzi sono stati rintracciati con l'elicottero e sono stati tratti in salvo.

È successo oggi, 13 luglio. L'operatore del 118, non riuscendo ad ottenere dal ragazzo un punto di riferimento valido e non avendo altri sistemi per identificare il punto in cui si trovava il gruppo, ha avuto l'intuizione: l'unico modo per ottenere una risposta precisa in quelle circostanze era affidarsi alla tecnologia. Così si è fatto inviare sul proprio telefono cellulare la posizione tramite l'applicazione WhatsApp e ha girato il messaggio al soccorso alpino; in questo modo l'elicottero ha potuto individuare la zona precisa, con l'approssimazione di una manciata di metri, e ha trovato il gruppo; i giovani sono stati recuperati, stanno tutti bene.

A raccontare l'episodio con un post su Facebook è Nessuno Tocchi Ippocrate. "Grandissimo intervento della Centrale operativa Buffardi – Perniciaro di Napoli – scrive l'associazione – complimenti all'infermiere Salvatore Piscopo e a tutta la Centrale Operativa 118 di Napoli che ha portato a termine un intervento impeccabile, grazie anche alla tecnologia che manca al 118″.

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