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Dolci e frutta secca avariati venduti per l’Epifania: scatta il sequestro

Caramelle e dolciumi scaduti destinati a riempire le calze dell’Epifania e frutta, carni e altri prodotti alimentari gravemente avariati sono stati sequestrati dai carabinieri dei Nuclei Antisofisticazioni nel corso di controlli a tappeto per le festività. Sigilli a laboratori e stabilimenti nella zona di Salerno e Pozzuoli.
A cura di Angela Marino
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Dolciumi scaduti, frutta secca infestata dai parassiti e rimescolata al cioccolato per tornare incartata sulle tavole delle famiglie per l'Epifania. È quanto hanno scoperto i carabinieri dei Nuclei Antisofisticazioni e Sanità (Nas) e dei Nuclei Antifrodi (Nac) nel corso di una vasta operazione di controllo in vista delle festività natalizie che ha interessato varie province d'Italia tra cui Salerno e Napoli. Oltre 60 tonnellate di prodotti alimentari tra cui 30 tonnellate di prodotti di pasticceria, sono stati posti sotto sequestro nel corso delle oltre 2000 ispezioni, circa 100 al giorno. Nel mirino laboratori di pasticceria, mercati ortofrutticoli e industrie dolciarie. Sigilli a 56 tra depositi alimenti e laboratori. I Nas hanno proceduto al sequestro di prodotti ittici di provenienza sconosciuta, conservati in pessime condizioni igienico-sanitarie e stoccati in ambienti inadeguati. Le merci spesso riportavano date di scadenza superate.

A Salerno i Carabinieri hanno messo a segno un maxi-sequestro di prodotti dolciari gravemente avariati. Sottratti al massiccio consumo delle feste natalizie 180 quintali di dolci, per un valore di 400 mila euro, tra cui cioccolata e caramelle scadute dal 2007, destinati a riempire le calze dell'Epifania. Sempre nello stesso stabilimento veniva lavorata della frutta secca in stato di decomposizione e infestata da parassiti. La stessa veniva mescolata con la cioccolata con una chiave inglese e poi confezionata per la vendita. Mezza tonnellata di pesce commercializzato senza etichetta è stato invece requisito nelle aree mercatali di Pozzuoli e Salerno. Ancora in provincia di Salerno, i Nac hanno individuato in una fabbrica di olio extravergine d'oliva biologico al limone, circa 1.600 bottiglie di olio confezionate con un'etichetta – falsa – che millantava l'impiego di "Limone Costa d'Amalfi I.G.P.".

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