Dona il midollo alla figlia e muore. L’ultimo regalo di Nadia: gli organi per l’espianto
Nadia aveva 35 anni era ucraina e aveva un obiettivo, vivere in tranquillità con la sua famiglia. La sorte non le era stata propizia: la sua bimba, 7 anni, era ricoverata in oncoematologia pediatrica al Pausilipon di Napoli per un'aplasia midollare. E Nadia, caparbia, era arrivata pochi giorni fa in Italia per donare il midollo a sua figlia e ridarle vita e speranza. Illacrimabile Pluto: mentre eseguiva i prelievi necessari a verificare la compatibilità del midollo da donare, Nadia ha avuto un'improvvisa emorragia cerebrale. Ricoverata in terapia intensiva all'Ospedale Cardarelli per una settimana, è morta venerdì.
Ma la speranza non si ferma dinanzi ad una tragedia che chiude un portone. Ed entra, entra comunque, a suo modo. Quando i medici contattano il marito della donna per chiedergli di firmare il consenso alla donazione degli organi lui, devastato dal dolore, non nega la vita a chi aspetta vita in un letto d'ospedale. Consenso ottenuto in poche ore. "Questo Paese ci ha dato tanto", dice l'uomo, che ora sarà sottoposto agli esami necessari per verificare se possa essere lui a donare il midollo alla figlia. Un esempio per tanti, anche e soprattutto per gli italiani.
Quella di Nadia, è stata una delle 3 donazioni d'organi registrate al Cardarelli e una delle 5 avvenute in Campania in una sola settimana. In particolare al Cardarelli, su tre donatori due non erano italiani.