114 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Donna interrompe il corteo di camorra, boss fa picchiare il commerciante che la difende

L’ex boss Umberto Luongo, oggi collaboratore di giustizia, pretendeva che nel quartiere di San Giovanni a Teduccio tutti gli cedessero il passo. In occasione di uno dei “cortei” aveva litigato con una donna che si era rifiutata di lasciarlo passare per primo e, insieme a due uomini della sua scorta, aveva picchiato selvaggiamente un commerciante che si era intromesso in difesa di lei.
A cura di Nico Falco
114 CONDIVISIONI
Immagine di repertorio
Immagine di repertorio

A San Giovanni a Teduccio non valevano le regole del Codice della Strada ma quelle di Umberto Luongo: quando passava lui, tutti si dovevano fermare. Il boss, oggi collaboratore di giustizia, doveva avere la precedenza, la sua automobile blindata doveva passare per prima e così gli scooter che gli facevano da scorta. E chi non era d'accordo se la vedeva brutta. La circostanza emerge dall'ordinanza che oggi, 22 gennaio, ha portato in manette 34 persone legate al clan Luongo – D'Amico, costola del clan Mazzarella, che dal quartiere napoletano di San Giovanni a Teduccio aveva allargato la propria influenza anche sui comuni limtrofi di San Giorgio a Cremano e di Portici approfittando della detenzione dei vertici del clan Vollaro; l'ordinanza è stata eseguita dai carabinieri del Comando Provinciale di Napoli.

L'episodio risale all'agosto 2018, la vittima è un commerciante che aveva difeso una donna durante una discussione col boss proprio per una mancata precedenza. Umberto Luongo, viene ricostruito nell'ordinanza, era nelle strade di San Giovanni a Teduccio alla guida della sua Lancia Thesis blindata. Un'automobile da diverse decine di migliaia di euro, funzionale per l'immagine di ricchezza e di potere che devono avere questi "cortei". Subito dietro, gli scooter che facevano da scorta al boss.

Una donna, però, non aveva voluto concedere la precedenza. Ne era nato un alterco e un commerciante della zona si era intromesso per difendere la donna, scatenando la reazione di Luongo. "Ma chi cazzo sei – gli ha urlato il boss – ti faccio saltare in aria, ti incendio il negozio". Poi lo ha seguito nella sua attività commerciale e lo ha preso a schiaffi e pugni al volto e subito dopo sono arrivati due uomini di scorta che hanno iniziato un feroce pestaggio a colpi di casco.

Il clan taglieggiava i commercianti di San Giorgio a Cremano anche imponendo la fornitura di sacchetti di plastica, che venivano vendute da prestanome di Luongo in pacchi da mille buste a 10 euro; in realtà dentro ce n'erano solo 750 perché, come dicono due indagati intercettati, tanto nessuno le avrebbe contate e, soprattutto, nessuno si sarebbe lamentato.

114 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views