“Dopo di noi”, in crisi il centro per disabili psichiatrici: “Se il Comune non paga chiudiamo”
Sono passati 4 anni da quanto la legge sul "Dopo di noi" è stata approvata e da quando, dunque, il Governo ha sbloccato i conseguenti fondi da destinare alle amministrazioni regionali, che a loro volta avrebbero dovuto girare i suddetti finanziamenti ai Comuni. Da 4 anni la Fondazione "Dopo di noi" onlus, che a Napoli gestisce una casa solidale che si occupa di disabili psichiatrici nella zona del Rione Alto, aspetta che il Comune di Napoli eroghi i fondi, arrivati soltanto in parte nel settembre del 2019, pochi mesi fa. La Fondazione, senza fondi, è in crisi, e rischia di lasciare per strada i cinque ragazzi che ospita attualmente, che hanno bisogno di assistenza 24 ore su 24, nonché gli operatori che si occupano di loro. Nella casa famiglia, i ragazzi vengono introdotti ad un percorso formativo, grazie al quale si valuta un loro inserimento nella società.
"Nel 2019 abbiamo avuto una prima tranche – ha spiegato a Fanpage.it Pasquale Matera, presidente della fondazione "Dopo di noi" onlus – ma ora abbiamo bisogno del resto del finanziamento, quasi il 40%. Svolgiamo numerose attività, i nostri operatori sono presenti h24 perché i ragazzi non possono mai essere lasciati soli, ma se il Comune non paga saremo costretti a chiudere la casa solidale e gli operatori resteranno senza lavoro".
Cos'è la legge sul "Dopo di noi"
Entrata in vigore il 25 giugno del 2016, quindi esattamente 4 anni fa, la legge sul "Dopo di noi" è stata pensata proprio per favorire la piena inclusione sociale e l'autonomia di persone affette da gravi disabilità. Per raggiungere l'obiettivo è stato istituito un apposito fondo pubblico, rivolto ai disabili gravi privi del sostegno familiare e volto a favorire la deistituzionalizzazione degli individui e impedirne l'isolamento sociale.