Caserta: pagati per insegnare all’università, facevano altri lavori: indagine su 7 docenti

Docenti universitari nei guai con la Guardia di Finanza, che indaga ora sul doppio lavoro di sette professori dell'Università degli Studi della Campania "Luigi Vanvitelli". I docenti accademici avrebbero svolto contemporaneamente sia i loro incarichi di insegnamento presso l'università sia la loro professione privata, in assenza di qualunque tipo di autorizzazione: una violazione del principio di esclusività del rapporto con le pubbliche amministrazioni. La legge, infatti, prevede che i professori possano sì svolgere un'attività privata, ma a regime indefinito e con dunque un'annessa riduzione dello stipendio e previa autorizzazione del Rettore. Quindici i professori finiti sotto la lente d'ingrandimento delle forze dell'ordine, tutti delle facoltà di architettura ed ingegneria dell'ateneo Vanvitelli, sette dei quali risultati indagati dopo gli accertamenti.
Guadagni per oltre un milione e mezzo di euro
Secondo le Fiamme Gialle di Caserta, i sette sottraevano il tempo all'insegnamento accademico per svolgere la propria professione privata negli anni tra il 2012 al 2016, percependo anche ingenti cifre: 1,6 milioni di euro i guadagni percepiti e contestati dalla Guardia di Finanza. Un milione guadagnato già soltanto da un docente di origini napoletane, che avrebbe svolto la propria attività professionale in forma privata per importanti società petrolifere ed altre operanti nell’ambito del ciclo dei rifiuti. Un altro docente, di origini milanesi, avrebbe svolto incarichi privati per altri 22 diversi committenti. Complessivamente, sono state contestate anche sanzioni amministrative per oltre 2,5 milioni di euro nei confronti di 51 soggetti, tra imprese e professionisti, che avrebbero beneficiato delle consulenze dei professori coinvolti omettendo di richiedere preventivamente l'obbligatoria autorizzazione all’Ateneo di riferimento. Di questi 51, fa sapere la Guardia di Finanza, ben 24 hanno già pagato la multa ricevuta.