Dossier del Pd contro de Magistris: “Ruba idee e iniziative, lo sbugiardiamo”
"Il Sindaco ruba idee e iniziative della III municipalità di Napoli per farsi una campagna elettorale scorretta e fondata su bugie". È Giuliana Di Sarno, presidente della III municipalità e candidata al consiglio comunale nelle fila del Pd, a scrivere queste parole. Lo fa attraverso un dossier che porta il simbolo istituzionale del comune di Napoli, accusando Luigi de Magistris di aver mentito e di essersi appropriato di iniziative che, secondo la Di Sarno, sarebbero state messe in campo dalla municipalità e non dal comune. Il primo cittadino napoletano, infatti, sta pubblicando in questi giorni, attraverso il sito web sindacopernapoli, l'agenda delle cose che sono state fatte in questi anni durante il suo mandato nelle varie municipalità. Così, la candidata del Pd, ha pensato bene di "sbugiardare" punto per punto quanto ostentato da De Magistris.
Il dossier di Giuliana Di Sarno
La prima accusa mossa al sindaco da Giuliana Di Sarno è di aver "scippato" alla III municipalità il progetto Smart City, con il quale le aziende possono donare strumenti high tech al territorio e il progetto Adotta un'aiuola, anch'esso iniziativa della giunta di municipalità. Del Real Orto botanico il sindaco arancione parla di "rilancio" grazie ad iniziative culturali, ma il dossier lo contraddice attribuendo le manifestazioni culturali al sito stesso e non al comune. Sulla Galleria Principe di Napoli, poi, ci sarebbe addirittura un errore di pertinenza territoriale, visto che la galleria commerciale insiste sul territorio della II municipalità e non della III, svista che Giuliana Di Sarno ha commentato dicendo che "il sindaco non conosce neanche i confini delle singole municipalità, dimostrazione della sua lontananza dal territorio e dai cittadini".
Il dossier scomunica anche l'operato del Comune in relazione al rifacimento delle strade che de Magistris afferma di aver avviato o realizzato, mentre il "fact checking" della candidata Pd sostiene che alcuni lavori sono stati fatti in fretta e furia (è il caso di Calata Capodichino, il cui manto fu sistemato in parte per il passaggio di Papa Francesco), altre sono state finanziate dal Piano Regionale del 2007, e quindi precedentemente alla giunta de Magistris. Nel documento è presente anche un elenco di "cose che il sindaco avrebbe dovuto fare» e che non ha realizzato, come la messa a reddito del Cimitero delle Fontanelle, il contrasto alla criminalità organizzata o l'introduzione della ZTL alla sanità, azione che, secondo la Di Sarno, «avrebbe anche rotto alcune logiche di camorra e di appropriazione dei territori".