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Dracula sepolto a Napoli? Nel restauro di un’antica scritta forse la soluzione del mistero

Parte l’iniziativa “Restaura la Nova”: l’obiettivo è quello di restaurare un affresco nella Cappella Turbolo dove compare la parola “Vlad”, che potrebbe confermare la teoria che i resti di Vlad III si trovino nella tomba di Matteo Ferrillo, marito della presunta figlia di Dracula, Maria Balsa.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Si torna a parlare della tomba di Dracula: uno dei misteri della Storia che, tuttavia, presto potrebbe essere svelato. Vladislav III di Valacchia Hagyak, questo il nome completo di chi è passato alla storia come Vlad Țepeș (Vlad l'Impalatore) e soprattutto come Dracula, che altro non è che il suo patronimico (Dracula, in rumeno, vuol dire semplicemente "Figlio del Drago", dove il drago era il padre Vlad II, detto Dracul, il drago, perché appartenente al casato dei Drăculești), potrebbe infatti essere stato sepolto a Napoli.

Se ne parlò già negli anni passati: la possibile tomba napoletana di Dracula potrebbe trovarsi nella Chiesa di Santa Maria La Nova, come ipotizzato da alcuni ricercatori internazionali. E la prova definitiva potrebbe trovarsi in un affresco, nella Cappella Turbolo, dove sarebbe evidenziata proprio la parola "Vlad". E così è partita l'iniziativa "Restaura La Nova", una raccolta fondi proprio per restaurare l'affresco e provare a risolvere il mistero, permettendo di decodificare l'intera scritta e verificare, appunto, la possibile presenza dello storico "Dracula" di Valacchia. Secondo le ipotesi di alcuni ricercatori stranieri, i suoi resti sarebbero stati portati a Napoli dalla (presunta) figlia Maria Balsa, fuggita dalla Valacchia dopo la conquista turca, dove avrebbe poi sposato Matteo Ferrillo. E nella tomba di quest'ultimo, la donna avrebbe poi fatto tumulare i resti del padre Vlad.

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