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Droga, nella piazza di spaccio di Ponticelli minorenni usati come pusher e corrieri

Il blitz nel quartiere di Ponticelli. Coinvolte dodici persone, tutte indagate per traffico e spaccio di droga. Nella piazza di spaccio, che aveva come base operativa la casa di una coppia che fungeva da “negozio” vero e proprio, lavoravano anche ragazzini sotto i 14 anni, utilizzati per nascondere la cocaina o fare da corrieri.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Immagine di repertorio
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Bambini pusher o veri e propri corriere di droga: è questa la scoperta dei carabinieri che quest'oggi hanno smantellato un'intera piazza di spaccio a Ponticelli, nella periferia orientale di Napoli. Dodici le persone raggiunte da un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Napoli su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia partenopea ed eseguita dai carabinieri di Torre Annunziata. Sono tutti indagati, a vario titolo, di traffico e spaccio di stupefacenti.

Le indagini sono partite nel lontano luglio 2014, all'indomani della morte di Mariano Bottari, un settantacinquenne di Portici freddato da un proiettile vagante durante un tentativo di rapina nei confronti di un imprenditore da parte di due banditi in sella ad uno scooter. Bottari restò ucciso sul colpo, vittima innocente dei due rapinatori, mentre attraversava la strada, e subito partirono le indagini degli inquirenti per identificare i due malviventi. Proprio durante queste indagini, nel corso di un'intercettazione telefonica, era emerso in una conversazione un nome, "Giovanni", indicato dagli interlocutori qualche autore di quella tentata rapina. Dopo varie indagini supplementari, i carabinieri sono riusciti a dare un nome ed un volto a costui, arrivando ad identificarlo in un pregiudicato che all'epoca dei fatti era anche detenuto ai domiciliari.

Messo sotto la lente d'ingrandimento, tuttavia, gli inquirenti non sono riusciti a trovare a suo carico elementi che lo identificassero come tale, ma in compenso ha fatto scoprire l'esistenza di una piazza di spaccio di cocaina, gestita proprio dall'uomo e dalla sua convivente nel quartiere di Ponticelli, dove il traffico di clienti era cospicuo ed avveniva attraverso un linguaggio convenzionale in luoghi già prestabiliti e concordati. Il centro nevralgico della piazza di spaccio era proprio la loro abitazione di Ponticelli, dove custodivano e confezionavano le dosi di cocaina.

Una sorta di vero e proprio negozio al dettaglio, nel quale collaboravano altri familiari della coppia: dalal zia di lei alla madre ed il fratello dell'uomo. E nel quale venivano coinvolti anche ragazzini sotto i 14 anni, utilizzati sia per nascondere la droga sia come corrieri veri e propri. La droga veniva venduta in dosi da 0.2, 0.5 e 0.8 grammi, ad un prezzo che oscillava tra i 55 ed i 60 euro al grammo, a seconda della quotazione della cocaina stessa sul mercato. Tra i dodici provvedimenti emanati quest'oggi, anche uno nei confronti di un loro cliente che, una volta acquistata la droga in quantità consistenti, la rivendeva autonomamente a propri clienti.

La morte innocente di Mariano Bottari nel 2014

Era il 28 luglio del 2014 ed erano da poco passate le 11. Mariano Bottari, settantacinquenne porticese, si trovava in strada, in una traversa che collega via Scalea con Via Martiri di Via Fani. Aveva fatto la spesa per lui e per la moglie disabile, per la quale aveva comprato anche le medicine. Improvvisamente, mentre l'uomo stava attraversando la strada, arriva una pioggia di proiettili: due persone in sella ad una scooter, infatti, presero di mira un imprenditore che in quel momento era anch'egli sul proprio motorino. Era tutti in quella traversa, dove c'era anche Mariano.

Fu una pioggia di piombo: un proiettile finì per rimbalzare sull'asfalto rovente e raggiungere alla testa Mariano Bottari, che rimase ucciso sul colpo. A quanto ricostruito dopo, i due malviventi volevano rapinare l'imprenditore dell'incasso appena raccolto di alcuni distributori di benzina. Ed invece, riuscirono solo a freddare il povero settantacinquenne. L'allora sindaco di Portici, Nicola Marrone, proclamò tre giorni di lutto cittadino, e partirono così le indagini per risalire a quei due banditi e che hanno portato, in via trasversale, all'operazione odierna.

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