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Due minorenni aggrediti dal branco in Piazza del Plebiscito

Un ragazzo di 15 anni e un altro di 16 sono stati aggrediti nella notte da una baby gang in Piazza del Plebiscito. Per i due gravi contusioni guaribili in 15 e 25 giorni.
A cura di Valerio Papadia
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Piazza del Plebiscito
Piazza del Plebiscito

A poco più di 24 ore dal pestaggio di un 16enne a Posillipo, ridotto in fin di vita dal fratello della fidanzatina, un altro episodio di violenza ai danni di giovanissimi si è consumato nella notte nella centralissima Piazza del Plebiscito. Due ragazzi, uno di 15 e l'altro di 16 anni sono stati violentemente picchiati da un gruppo di coetanei o quasi, molto probabilmente componenti di una delle baby gang che imperversano nella zona.

Le due vittime stavano passeggiando per la piazza quando sono state accerchiate dal branco, che ha dato il via alla violenza. I malviventi si sono poi dati alla fuga in sella ai loro scooter. Il 15 e il 16, dopo l'aggressione, sono stati soccorsi e trasportati all'ospedale San Paolo di Fuorigrotta, dove gli sono state ricontrate gravi contusioni giudicate guaribili in 15 e 25 giorni. Sulla vicenda indagano gli agenti della Polizia di Stato.

Borrelli: "Nessun motivo scatenante, solo la voglia di fare del male"

Sull'episodio si è espresso anche i consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli che, insieme ai consiglieri comunali Stefano Buono e Marco Gaudini, ha dichiarato: "Uno dei ragazzini aggrediti in piazza del Plebiscito è il nipote di Alberto Elefante, storico esponente dei Verdi napoletani, al quale esprimiamo tutta la nostra solidarietà, e abbiamo potuto quindi ascoltare direttamente da lui il racconto di quel che è successo ieri e ci ha lasciato senza parole, ma con la consapevolezza che non si può perdere altro tempo nella guerra contro le baby gang che, al momento, stiamo perdendo” hanno dichiarato. Poi, ancora: "Il ragazzo ha confermato che non c’era alcun motivo scatenante della furia della baby gang che ha aggredito lui e il suo amico, come dimostra tra l’altro anche il fatto che il cellulare che gli hanno rubato è stato gettato a pochi metri di distanza. Non era quindi un tentativo di rapina, ma solo la voglia di picchiare due ragazzini senza alcun motivo, solo per il gusto di farlo".

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