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Duro colpo agli scissionisti: il baby boss Riccio condannato a 18 anni

Mariano Riccio aveva ereditato le redini del clan dei cosiddetti scissionisti dal suocero Cesare Pagano, controllando il traffico di droga nell’hinterland a Nord di Napoli fino al suo arresto, nel 2014: il baby boss è stato condannato in primo grado a 18 anni di reclusione.
A cura di Valerio Papadia
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Il boss Mariano Riccio all'atto del suo arresto
Il boss Mariano Riccio all'atto del suo arresto

Duro colpo al cosiddetto clan degli scissionisti protagonista, in contrasto con il clan Di Lauro, della Faida di Scampia, la sanguinosa lotta al potere che terrorizzò Napoli tra il 2004 e il 2005. Mariano Riccio, baby boss del clan, è stato condannato a 18 anni di reclusione, come riporta Il Mattino, per traffico di stupefacenti. Per lungo tempo, fino al suo arresto avvenuto nel 2014, il baby boss aveva tenuto in mano le redini del clan, ereditate dal suocero, il boss Cesare Pagano, gestendo il traffico di droga tra Marano e Melito, nella periferia di Napoli Nord.

Il giudice Alfano ha emesso al sentenza nei confronti di Riccio a conclusione del processo in primo grado, avvenuto con rito abbreviato: per il baby boss, il pm della della Direzione distrettuale antimafia di Napoli Luigi Landolfi aveva chiesto 20 anni. Decisivo per la condanna di Mariano Riccio il blitz effettuato nel maggio del 2016 dai carabinieri che portò all'arresto di numerosi affiliati al clan: la sentenza è arrivata anche per altri 15 imputati, per un totale di due secoli e mezzo di reclusione.

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